Cerca
Close this search box.

CADEL EVANS, DALLA BICICLETTA ALLA CORSA IN MONTAGNA

Il campione australiano è la dimostrazione che gli sport possono cambiare ma la “classe” resta quella di sempre.

C’è un nome in più nel mondo della corsa in montagna ed è di assoluto prestigio: è nientemeno quello di Cadel Evans ex campione del ciclismo, vincitore al mondiale del 2009 e trionfatore del Tour de France nel 2011.

Il corridore 47enne da qualche anno si cimenta nelle corse in montagna dimostrando che quando la strada si impenna è sempre un avversario temibile anche se non si sale in bicicletta.

Quest’anno si è imposto nella gara del San Salvatore risultando il più veloce anche nello Scenic Trail K4, prova di sola salita di 4 chilometri e 800 metri di dislivello. Lo scorso anno alla Monte Brè Challenge Race ha concluso quarto assoluto.

Il suo motto, quando gareggiava in bicicletta, era quello di “non mollare mai”: oggi ne sta dando una prova anche nella corsa in montagna… Lo abbiamo raggiunto per questa breve intervista.

Come è avvenuto il tuo avvicinamento alla corsa a piedi?

“Ho iniziato a correre appena terminata la mia carriera nel ciclismo: mi è subito piaciuto correre nei boschi, a Stabio vicino a casa mia. Ho ritrovato le stesse sensazioni della mountain bike che ho praticato all’inizio della mia attività di sportivo. Corro quasi sempre da solo perché mi piace entrare in contatto con me stesso in un ambiente naturale. Condivido questa passione con mia moglie Stefania, ex sciatrice, che lo scorso anno ha preso parte alla 10 km della StraLugano”.

Gareggi e vinci: come ti prepari per affrontare le corse in salita?

“Lo faccio in base al tempo che ho a disposizione, che non è molto visti gli impegni professionali e familiari. Quest’anno ad esempio ho seguito degli eventi come commentatore, sono quindi spesso in viaggio. In queste situazioni la corsa a piedi è però in un certo senso più adatta: bastano un paio di scarpette ed è subito possibile uscire per un allenamento di qualità. Faccio comunque allenamenti (e gare) abbastanza brevi, per evitare infortuni: i tendini del ciclista sono infatti un po’ più delicati rispetto a quelli di chi ha sempre praticato il podismo. È vero che mi difendo bene in salita, grazie alla mia esperienza di sportivo nella gestione dello sforzo, anche se in realtà non ho vere ambizioni da primattore”.

Una domanda che esula un po’ dal contesto: cosa ne pensi della grande diffusione delle e-bike?

“La vedo positivamente perché ha permesso a tanta gente, anche di una certa età, di andare in bicicletta. La mountain bike senza aiuti può essere molto impegnativa, se non si è ben allenati può non risultare divertente. Non voglio però togliere l’elemento “fatica”, soprattutto per i giovani: fare fatica è infatti un grande insegnamento per la vita che vale la pena sperimentare a fondo”.

Cadel Evans, dopo tutti i grandi successi nella vita ha ancora un sogno nel cassetto?

“Anzitutto vorrei restare in salute e il più a lungo possibile. Quando ho avuto la possibilità di diventare professionista nel mondo della bicicletta ho detto che nel corso della mia carriera avrei dato tutto me stesso per essere sempre ai vertici.

Ora per me la cosa più importante è il benessere: corro per essere sano, ma soprattutto per esserlo il più possibile col passare degli anni.

Anche se, a pensarci bene, un piccolo sogno l’avrei comunque (dice sorridendo, ndr.): è quello di essere una volta superato da mio figlio Robel, che oggi ha 13 anni, su una salita in bicicletta…”.

Fonte: Intervista raccolta da Nicola Pfund e pubblicata sul Magazine 2024 della StraLugano.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

ti può interessare anche

Pizzo Rossetto – Cima di Töira (2097 m) da Anvéuda, Valle di Blenio

Ecco un’escursione molto bella e adatta a tutti! Prende avvio da Anvéuda (1676 m) per salire al Pizzo Rossetto (2097 m) un punto panoramico d’eccezione sull’alta Valle di Blenio. Anvéuda è un gruppo di case molto caratteristico che si trova non molto distante dalla capanna Dötra. Può essere raggiunto anche in automobile (l’auto, per chi lo volesse, può essere lasciata anche a Marzanéi, 800 m prima) dal bivio che, tra Camperio e Campra, si stacca sulla destra…

leggi tutto »

Un’escursione a piedi sui Monti di Lego

Questa passeggiata facile e adatta a tutti ci porta ai Monti di Lego (1110 m), nel Locarnese, un terrazzo alquanto panoramico che si affaccia sul Lago Maggiore e dove troviamo alcune case sparse, un romantico edificio religioso, situato poco distante da un piccolo stagno, e la Capanna Grotto che offre piatti nostrani accompagnati da un ottimo Merlot.

leggi tutto »

Incontro con l’autore: «Sull’amore» di Hermann Hesse

«Sull’amore» di Hermann Hesse è una raccolta di riflessioni intense e poetiche che indagano il significato dell’amore nelle sue varie forme. In questa opera, Hesse esplora l’amore non solo come sentimento romantico, ma anche come esperienza spirituale e occasione di crescita personale. Il testo si distingue per la sua profondità psicologica e per la capacità di toccare il lettore su temi universali come il desiderio, la solitudine, la necessità di libertà e la ricerca di senso nella relazione con l’altro.

leggi tutto »

PARIGI, MON AMOUR: IL RACCONTO DI UNA BREVE VACANZA NELLA «VILLE LUMIÈRE»

Parigi incanta per la sua eleganza senza tempo, i romantici boulevard, e la maestosità dei suoi monumenti come la Torre Eiffel e il Louvre. La città fonde arte, storia e cultura in ogni angolo, con caffè vivaci, musei straordinari e un’atmosfera che ispira creatività. La sua luce, soprattutto al tramonto, la rende una vera “Ville Lumière”, un luogo dove ogni passeggiata regala meraviglie e bellezza.

leggi tutto »