Che bello, il mio sito funziona!

Un sito che funziona!

Aprire il tuo sito personale e ritrovarsi dopo un solo mese (il primo) già con questi numeri relativi alle visite (fornite da Google Analytics, vedi sotto): 1000 utenti unici (999 per la precisione), 2279 sessioni, 12314 visualizzazioni, e ben 27 paesi coinvolti! Utenti dalla Svizzera e dall’Europa soprattutto, gli altri provenienti un po’ da tutto il mondo. So che in genere sono numeri destinati a crescere, come è stato per il mio blog (sempre attivo e aggiornato) Triathlon, che passione, che “viaggia” ormai attorno alle mille visualizzazioni al giorno, anche se non pubblico con regolarità. Devo essere sincero, non me l’aspettavo. Che bello, però! Perché per lo meno so che quando pubblico qualcosa non è uno… sforzo inutile. GRAZIE!

PS 1: ma alla fine cosa piacerà alla gente? Il fatto che parlo di cose belle, probabilmente, sport, benessere, triathlon, corsa… boh

PS 2: date un’occhiata al sito e vedete un po’ gli argomenti che tratto; se avete qualcosa di bello e interessante da raccontare fatevi aventi, un’intervista è sempre possibile!

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ASCESA AL CORNO NERO (4321 m) E AL BALMENHORN (4167 m) DA PUNTA INDREN

Nuova avventura su un 4000 di Matteo Campanella, giovane alpinista ticinese. Ventidue anni, in testa un obiettivo chiaro: salire il Corno Nero e il Balmenhorn in giornata in compagnia di Simone.
La giornata non è perfetta, nevica e c’è una nebbia insidiosa, ma il passo è deciso. La voglia di misurarsi con la montagna, di capire fin dove può arrivare. Il suo, come sempre, è un racconto appassionante, un romanzo da leggere in un fiato.

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UNA SPLENDIDA ESCURSIONE ALLA CAPANNA COAZ (2610 M)

Oggi, in Engadina, ho seguito uno di quei sentieri che sanno lasciare il segno. Dalla stazione intermedia del Corvatsch, a Murtèl, sono salito verso la capanna Fuorcla Surlej, camminando tra rocce, vento e silenzi d’alta quota. Il sentiero, poi, si fa balcone sospeso sulla valle, un filo sottile che accompagna lo sguardo tra cime maestose e abissi vertiginosi. E alla fine, eccola, la “Chamanna Coaz” che sbuca come un fungo dalla roccia.

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