Cerca
Close this search box.

Correre con la mente libera

Correre con la mente libera

I keniani. Le famose gazzelle degli altipiani africani. Nella corsa a piedi sono loro a dominare la scena. Da sempre. Uno spettacolo vederli, con quel passo leggero ma estremamente efficace. Da anni ho la possibilità di osservare da vicino, anzi vicinissimo, questi campioni della corsa a piedi in occasione della StraLugano. Li seguo a tre metri di distanza con la mia bicicletta con il compito di fare gli aggiornamenti in diretta sulla gara. Ho calcolato che in questi anni ho “pedalato” alle loro spalle per circa 300 chilometri…

Devo dire che la prima impressione nell’osservare questi atleti è quella che non facciano fatica. Corrono agili e veloci, non li si sente quasi ansimare. Il solo “rumore” che si avverte è quello delle scarpette che battono a ritmo sull’asfalto. Solo negli ultimi chilometri, quando l’andatura aumenta e il traguardo si avvicina, è possibile avvertire qualche segnale di fatica. Insomma, gente che davvero sembra essere nata per correre…

In molti si sono chiesti i motivi per cui i keniani e gli etiopi dominano la scena nelle corse di resistenza. In alcuni casi essi sono stati individuati nella loro struttura corporea che li predispone a questo gesto fisico. Ultimamente, però, si è indagato anche sul loro approccio mentale. Scoprendo che è ben diverso da quello di noi occidentali.

La scoperta viene da uno studio condotto recentemente da un’équipe di ricercatori inglesi. I quali hanno evidenziato come questi corridori, a differenza di noi occidentali, riescono a correre con la mente più libera. In altre parole, nel momento in cui corrono, eliminano ogni pensiero disturbante (e negativo) per concentrarsi sulle sensazioni che il corpo trasmette.

Questo atteggiamento mentale, che per i corridori della Rift Valley è assolutamente naturale, consente di essere più efficaci nella corsa a piedi. Secondo l’équipe di ricercatori, correre senza pensieri toglie sia l’ansia di prestazione che i condizionamenti negativi, riducendo anche il senso della fatica.

Queste scoperte mettono forse in crisi un approccio alla corsa, in particolare quando avviene con una mente “carica” di… negatività; ma anche quando la corsa è impostata eccessivamente con il cronometro e il cardiofrequenzimetro, come è abitudine di molti atleti “occidentali”.  Avendo la mente costantemente attenta e preoccupata ai dati che ci trasmette il piccolo computer portatile non riusciamo forse a correre in maniera spontanea, ascoltando cioè i segnali che ci trasmette il nostro corpo.

Cosa fare dunque? Devo essere sincero. Per quel che mi riguarda non uso da anni il cardiofrequenzimetro e se ho il cronometro al polso è solo per un uso specifico, ad esempio nelle ripetute. Anch’io ho imparato ad ascoltare il corpo, a leggere i segnali che mi trasmette. Cercando di adeguarmi ad essi, ad esempio diminuendo il ritmo e l’intensità se sono stanco e se in un determinato momento mi rendo conto che il mio corpo non è predisposto per ritmi troppo sostenuti.

ti può interessare anche

Pizzo Rossetto – Cima di Töira (2097 m) da Anvéuda, Valle di Blenio

Ecco un’escursione molto bella e adatta a tutti! Prende avvio da Anvéuda (1676 m) per salire al Pizzo Rossetto (2097 m) un punto panoramico d’eccezione sull’alta Valle di Blenio. Anvéuda è un gruppo di case molto caratteristico che si trova non molto distante dalla capanna Dötra. Può essere raggiunto anche in automobile (l’auto, per chi lo volesse, può essere lasciata anche a Marzanéi, 800 m prima) dal bivio che, tra Camperio e Campra, si stacca sulla destra…

leggi tutto »

Un’escursione a piedi sui Monti di Lego

Questa passeggiata facile e adatta a tutti ci porta ai Monti di Lego (1110 m), nel Locarnese, un terrazzo alquanto panoramico che si affaccia sul Lago Maggiore e dove troviamo alcune case sparse, un romantico edificio religioso, situato poco distante da un piccolo stagno, e la Capanna Grotto che offre piatti nostrani accompagnati da un ottimo Merlot.

leggi tutto »

Incontro con l’autore: «Sull’amore» di Hermann Hesse

«Sull’amore» di Hermann Hesse è una raccolta di riflessioni intense e poetiche che indagano il significato dell’amore nelle sue varie forme. In questa opera, Hesse esplora l’amore non solo come sentimento romantico, ma anche come esperienza spirituale e occasione di crescita personale. Il testo si distingue per la sua profondità psicologica e per la capacità di toccare il lettore su temi universali come il desiderio, la solitudine, la necessità di libertà e la ricerca di senso nella relazione con l’altro.

leggi tutto »

PARIGI, MON AMOUR: IL RACCONTO DI UNA BREVE VACANZA NELLA «VILLE LUMIÈRE»

Parigi incanta per la sua eleganza senza tempo, i romantici boulevard, e la maestosità dei suoi monumenti come la Torre Eiffel e il Louvre. La città fonde arte, storia e cultura in ogni angolo, con caffè vivaci, musei straordinari e un’atmosfera che ispira creatività. La sua luce, soprattutto al tramonto, la rende una vera “Ville Lumière”, un luogo dove ogni passeggiata regala meraviglie e bellezza.

leggi tutto »