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Gabriele Nessi, professore di matematica in e-bike

RITRATTI DI BRAVI INSEGNANTI – GABRIELE NESSI

Prende avvio oggi sul mio blog una nuova rubrica che voglio dedicare alla figura di alcuni insegnanti con i quali ho condiviso giorni di scuola o qualche altra passione comune. Ritratti che di volta in volta mettono in evidenza qualche lato bello, curioso e interessante della persona: come è il caso di Gabriele Nessi, professore di matematica al Centro professionale Tecnico di Mendrisio, che dallo scorso anno affronta il tragitto casa-scuola in sella alla sua e-bike! Ecco nel suo racconto, che propongo qui di seguito, come ha vissuto questa nuova esperienza.  Buona lettura!

AL LAVORO CON LA BICI ELETTRICA

Mi chiamo Gabriele Nessi, ho 48 anni, sono docente presso le scuole professionali di Mendrisio dove insegno matematica nel percorso di maturità professionale, sono sposato ed ho due figli (11 e 14 anni).

In questo breve scritto  voglio condividere la mia esperienza di viaggio per andare al lavoro, fatta con una bicicletta elettrica (d’ora in poi E-bike) nell’arco dell’anno scolastico 2017/2018 appena concluso.

Breve storia personale: nel 1998 ho cominciato a lavorare in Ticino, a Lugano presso uno studio di Ingegneria civile, per 5 anni ho fatto il pendolare con l’auto, allora la tratta Chiasso-Lugano era ancora percorribile, gli accordi bilaterali erano lontani, i frontalieri erano 1/3 degli attuali; inoltre era sempre possibile trovare un posto auto gratutito per la giornata a Lugano (ora non più, tutti trasformati in posti blu oppure a pagamento!).

Nel 2002 mi è stata offerta la possibilità di insegnare al Centro Professionale Tecnico di Mendrisio, attività che ho svolto a metà tempo  con lo studio di ingegneria  di Lugano sino al 2012. Gli spostamenti (ed i km) con la macchina sono aumentati, nel frattempo il traffico è cominciato a crescere esponenzialmente, da lì la decisione di passare ai mezzi pubblici (treno, bus, battello…), l’obiettivo principale era ridurre il tempo di permanenza in auto ed il conseguente stress.

La presenza dell’auto “lavorativa” si è quasi azzerata, l’abbonamento Arcobaleno (grande idea, a portata di pendolare) mi ha permesso di godermi una decina di anni di viaggi fatti di camminate casa/lavoro stazione, di treni e bus per tutto il Sottoceneri.

La svolta verso la E-bike: un’altra svolta della mia vita da pendolare c’è stata l’anno scorso, nel frattempo avevo lasciato lo Studio di Ingegneria e mi ero dedicato all’insegnamento a tempo pieno con attività a Mendrisio (CPT) e Lugano (Istituto Universitario di Formazione Professionale). Nel 2017 ho preso la decisione di lasciare la scuola di Lugano (esperienza sicuramente positiva) per stare nella mia scuola di Mendrisio  “dove ho iniziato ed alla quale sono molto affezionato”. Sicuramente a questa “scelta di cuore”,  ha contribuito anche l’idea, che negli anni è maturata ed è passata da sogno… a progetto… sino a realtà: quella di utilizzare per gli spostamenti lavorativi la E-bike. Pertanto da metà agosto 2017 ho iniziato ad utilizzare unicamente la E-bike per andare al lavoro a Mendrisio.  Agosto è stato un mese di prova, i timori erano tanti, soprattutto legati al mio fisico ed al clima (pioggia, neve…), pertanto ho comperato una E-bike di basso costo (circa 800 CHF)… e basse prestazioni per vedere di non  fare “il passo più lungo della gamba”.

La tratta: sono svizzero ma per varie vicissitudini della mia famiglia sono nato e cresciuto a Como (Italia), per la precisione a Sagnino, piccola frazione a ridosso del confine svizzero (distanza da Chiasso: circa 2 km). Nella foto in basso presento (in rosso) il tragitto che compio per andare a scuola. Cerco di evitare le vie principali di traffico; entrando a Chiasso seguo Viale San Gottardo (pedonale), poi a Balerna seguo le strade di paese (nei pressi del campo di calcio) e, giunto alla Chiesa di Sant’Antonio percorro la strada della Costa (possono transitare autoveicoli autorizzati) sino a Coldrerio, da lì faccio l’ultimo pezzo di Cantonale sino alla Scuola.

Qualche numero: nell’anno scolastico appena concluso (2017/18) ogni giorno ho percorso 9.6 x 2 = 19.2 km per circa 220 volte, quindi complessivamente ho percorso 19.2 x 220 = 4224 km!!!

È vero la E-bike ti dà un grande aiuto ma, per chi non la conosce, non si pensi faccia tutto lei! Il contributo del ciclista deve sempre esserci. Soprattutto in salita diventa importante, ne segue che “la gamba” devi averla anche con questo mezzo.

Clima, traffico…problemi vari: come detto  all’inizio è stato un tentativo quello di passare alla E-bike, vedevo vari problemi che puntualmente si sono presentati, ma per forturna sono stati risolti:

  1. Il clima: l’annata, lo ammetto, è stata assai clemente dal punto di vista meteorologico, pochi giorni di pioggia, altrettanti di neve, pertanto ho avuto delle condizioni favorevoli per affrontare i miei viaggi al lavoro e ritorno. In ogni caso ho affrontato qualche giorno a -10°C e ho preso qualche bell’acquazzone. Nonostante ciò ben coperto e con una cerata di qualità ho affrontato senza grosse sofferenze questi giorni inclementi. Solo nei giorni con neve e ghiaccio sulle strade (5 in tutto) ho evitato di prendere la E-bike optando per auto o mezzi pubblici.
  2. Il traffico: nel limite del possibile ho sempre cercato di evitare le vie di traffico principali, il tragitto da Como a Chiasso, la cantonale da Chiasso a Coldrerio, pertanto ho fatto solo brevi tratti con  auto e camion. Nonostante ciò 2/3 volte qualche rischio l’ho corso, soprattutto per svolte improvvise di auto nei giorni in cui percorrevo le strade con il buio (qui fondamentale le presenza di LUCI che garantiscono una buona visibilità sulla bici)
  3. La manutenzione della E-bike: lo ammetto, sono un pessimo manutentore, ma il fatto che la E-bike sia diventata il mio mezzo principale di locomozione mi ha spinto a badare maggiormente alla cura del mezzo, con controlli periodici (ogni 2 mesi) presso un negozio di biciclette ed attrezzatura curata (luci, specchietto retrovisore, casco, borse impermeabili…).

Quali vantaggi: i vantaggi che ho con la E-bike ritengo siano molti, per questo, da buon ingegnere, li descrivo per punti!

  • Stress “azzerato”: una volta il pensiero di mettermi in auto e sorbirmi le code di Lugano Sud oppure in uscita alla Dogana, un po’ di angoscia la mettevano. Ora parto di frequente con il sorriso, so che il mio tragitto ha una durata fissa (circa 22 minuti) e sarà una bella passeggiata!
  • Attività fisica: faccio giornalmente circa 45 minuti di bici, per complessive 160/180 ore annue (solo per andare al lavoro), mi sento in forma; quando faccio le mie passeggiate extra lavoro sono allenato e, se Dio vuole, attualmente problemi di salute non ne ho. Lo ammetto, nel mio piccolo sono sempre stato uno sportivo, ho giocato per anni a calcio senza tralasciare altri sport (bicicletta, nuoto, canoa…), sicuramente questo ha favorito la scelta della E-bike.
  • In mezzo alla natura: lungo il percorso ho la possibilità, di godere e di apprezzare di luoghi incantevoli dal punto di vista paesaggistico.
  • Il salvadanaio: se sommo la cifra per l’acquisto della E-bike e le altre spese sostenute (manutenzione, accessori) arriverò al massimo a 1000 CHF annui. Solo per i costi della benzina e del posto auto a scuola quest’anno avrei speso circa 1400 CHF. La E-bike me la sono già ripagata! Se tutto va come deve andare quest’anno le mie spese di trasporto si aggireranno attorno ai 150/200 CHF!

Per concludere: per ora posso dire che la scelta di passare alla E-bike ha avuto solo riscontri positivi, è vero il test è durato solo un anno, ma ad oggi non vedo problemi tali da impedirmi di proseguire con questa soluzione, anzi in prospettiva vorrei passare ad una E-bike più performante… e mi sto già guardando in giro.

In un periodo dove il Sottoceneri è diventato invivibile dal punto di vista del traffico e si cercano alternative per ridurre il traffico motorizzato (mezzi pubblici, car pooling, tasse sui parcheggi…) mi sento di consigliare anche la mia scelta di utilizzo della E-bike come mezzo alternativo per recarsi al lavoro. È vero, è una scelta percorribile se il tragitto è ridotto (stimo sino ad un massimo di 20 km dal posto di lavoro…ovviamente in base anche alla capacità del ciclista) ma come già scritto i vantaggi possono essere innumerevoli.

Con l’augurio di vederci in giro per il Cantone con una E-bike un caro saluto a tutti… Gabriele

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