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I giovani e il valore del tempo

“La vita e il tempo sono i migliori insegnanti. La vita ci insegna a fare buon uso del tempo e il tempo ci insegna il valore della vita.”

Mi sarebbe piaciuto se a scuola ci fosse stata una materia in più, e che mi venisse insegnata con il massimo impegno: ma nei curricula scolastici di ieri e di oggi e di ogni paese, non se ne trova traccia. Mi riferisco al TEMPO, alla idea e alla dimensione e alla natura del tempo umano, del “tempo di vivere”, e non già del suo concetto astratto fisico-matematico.

Avrei voluto che qualcuno me lo avesse detto, subito e presto, da bambino e da adolescente, che il tempo vola. Che maestri e professori e familiari e amici più anziani, me lo avessero fatto capire quando ancora serviva a qualcosa, o avrebbe potuto servire, che i nostri giorni si consumano in fretta, sempre più in fretta.

Ma come pudicamente e ipocritamente la nostra società tace della morte, la cancella dal nostro orizzonte esistenziale, non fa nulla per sottolineare quanto sia prezioso, irrecuperabile e drammaticamente determinante ogni istante della nostra vita.

Ci lascia crescere nell’illusione dell’eternità, e inventa addirittura come immutabile la categoria dei giovani: che giovani restano in realtà per pochissimo tempo. E poi sono già uomini, adulti sul punto di invecchiare, anziani in attesa del nulla…

È alla luce di questa rimozione della brevità della vita, che al contrario si dovrebbe impostare – per rovesciarne i deprimenti effetti – ogni disciplina pedagogica. L’arte è lunga e la vita è breve, diceva un vecchio e inascoltato adagio. Ma è proprio così. E quando si parla di ricostruire valori che si sono fatti evanescenti, bisognerebbe proprio cominciare dal recupero del valore del tempo, che nessuno può mettere in discussione.

Tutti noi abbiamo poco tempo: per compiere un lavoro, per conseguire un risultato, portare a termine un  progetto, godere di un amore o guarire le ferite di un dolore.

I giovani in particolare, a cui dedico questi miei pensieri di fine anno scolastico (e soprattutto a quelli delle ultime classi che lascio dopo alcuni anni di bella e arricchente esperienza in comune): hanno poco tempo per capire quali sono i loro interessi, quale la strada che veramente “sentono” di dover seguire e, in definitiva, anche per “essere giovani”, poiché la loro età vola via e si dissolve in un soffio…

A TUTTI i miei allievi degli ultimi anni un augurio sincero di un futuro radioso e ricco di soddisfazioni!

6 risposte

  1. Credo che oramai il tempo, come già detto nel testo sia poco a nostra disposizione e bisogna saperlo gestore al meglio. Ai giorni nostri ormai siamo spesso attaccati al telefonino e non ci godiamo il momento e secondo me questo è un peccato; io credo che il nostro tempo sia molto prezioso perché ogni secondo che viviamo è un secondo che avrebbe voluto avere un altra persona a noi estranea o cara. Bisogna mollare i dispositivi elettronici per un attimo e andarsi a fare una passeggiata, una bella pedalata o semplicemente lo sport che si ama e dopo quei momenti di svago e fatica a mio parere si capisce davvero cos’è il benessere e come il tempo se gestito bene possa solo farti stare meglio.

  2. Sono rimasto molto colpito da quanto è stato scritto nell’articolo, mi ha fatto riflettere molto. Effettivamente il tempo vola, e noi ce ne accorgiamo solo quando ormai è già passato, più velocemente di quanto pensassimo. Tutto quello che noi possiamo fare e cercare di non sprecare le opportunità e le occasione che la vita e il tempo ci donano di tanto in tanto, così da pensare al tempo ormai perso con sorriso e soddisfazione, invece di rimpianto e rammarico.

  3. Il testo mi ha fatto riflettere molto sull’ importanza del tempo, in particolare dell’ importanza di non sprecarlo ma di indirizzarlo verso progetti, sogni e desideri, è fondamentale infatti scoprire le proprie risorse e non sprecare le opportunitá che la vita ci offre. In una fase storica come la nostra in cui passiamo sempre più tempo davanti a uno schermo la sfida è reinvestire sul valore degli incontri con gli altri.

  4. Sono cresciuto con il concetto che il tempo a nostra disposizione è poco. L’ho sempre sentito, dalla bocca dei miei genitori e parenti a quella dei miei insegnanti: “non sprecare il tempo” mi dicevano e io, puntualmente, non ho mai ascoltato, da bravo ragazzino con la testa fra le nuvole. Beh, ora mi rendo conto che degli interi anni della mia vita li ho “buttati”, ma se non avessi (involontariamente) perso degli anni non sarei la persona di ora. Ogni tanto perdere tempo e rendersene conto è più formativo e aiuta a crescere e a maturare. Molto spesso si pensa e si dice che essendo poco il tempo a nostra disposizione bisognerebbe sfruttarlo lasciando da parte i cellulari, ma è troppo riduttivo fermarsi solo a questo senza evidenziare l’aspetto principale: il tempo di ognuno di noi è personale tanto quanto le decisioni che si prendono per sfruttarlo; chiunque dovrebbe vivere facendo ciò che lo appassiona e lo fa “sentire vivo” ma mi rendo conto che si tratta di un concetto troppo utopistico. Quindi, vivete in modo tale da perdere il minor tempo possibile e di non avere rimpianti.

  5. Il testo riflette con profondità sull’importanza del tempo e sulla mancanza di una riflessione approfondita su di esso nel contesto educativo. È importante dare maggiore attenzione alla consapevolezza del tempo nella formazione dei giovani, sottolineando la rapidità con cui la vita si consuma. La mancanza di consapevolezza del valore del tempo può portare a un’illusione di immortalità nella gioventù e a un ritardo nell’affrontare questioni cruciali. Sono d’accordo nell’insegnare ai giovani a gestire il proprio tempo in modo significativo. Il tempo va considerato come risorsa preziosa e va insegnato ai giovani come impiegarlo in modo significativo per costruire una vita appagante.

  6. Quello che ho letto mi fa riflettere molto…
    È già da tempo che penso: ma io sto buttando il mio tempo?
    Sto sprecando il mio tempo con le persone che non lo meritano? Sto sprecando questo prezioso periodo di adolescenza con cose che non servono?
    Queste sono le domande che ogni ragazzo/a si dovrebbero porre ogni giorno per capire come sfruttare la giornata che arriverà.
    Se la risposta è sì, beh bisogna farsi un esame di coscienza guardarsi davvero dentro, solo tu e te stesso e capire perché ci viene da passare le giornate come se aspettassimo qualcosa che accadrà da solo.
    E invece no, bisogna darsi da fare, penso che ognuno di noi abbia e debba avere delle aspettative, degli obbiettivi da raggiungere entro un tot.
    Penso che nessuno voglia portarsi in tomba dei sogni mai realizzati, o ancora peggio, senza averci neanche mai provato; penso che nessuno voglia rimanere un “fallito” che trascorre la sua vita, le sue giornate ma non le vive. Perché è questa davvero la differenza: c’è chi vive la vita attiva e chi vive la vita passiva.
    La cosa che sottovalutiamo di più, io stesso mi sono accorto di ciò è che mettiamo in secondo piano i nostri cari, da quanto tempo non vai a trovare i tuoi nonni, da quanto tempo non vedi i tuoi zii, da quanto tempo non guardi un film con i tuoi genitori come quando eri piccolo…
    Ecco quello che penso, che ognuno debba farsi queste domande e agire di conseguenza; il tempo è meno di quello che si pensa in una manciata di anni i tuoi sono già vecchi e solo li capirai quanto sei stato stupido a non valorizzare le piccole uscite che facevate insieme, alle piccole cose che ora ti tieni strette perché sono le uniche cose che hai…
    Quindi il mio consiglio è prenditi un attimo per riflettere a tutta la tua vita di ora, scopri cosa non va e aggiustalo.
    Il tempo è meno di quello che pensi.

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