IL SUCCESSO NEL LAVORO E LA QUALITÀ DI VITA

In un precedente post intitolato “Il mio decalogo per una vita sana e felice” indicavo anche il lavoro tra i 10 aspetti fondamentali di cui tenere conto per ottenere delle giuste soddisfazioni.

In particolare ricordavo che il lavoro è una delle parti più importanti della nostra vita. Anzitutto in termini di tempo. Al lavoro dedichiamo mediamente otto ore al giorno e anche più, il tempo migliore della giornata, quello in cui siamo più freschi e produttivi.

Il lavoro ha inoltre una funzione fondamentale: noi siamo quello che facciamo. È quindi parte della nostra identità. Quando incontriamo una persona, tra le prime cose che chiediamo è proprio quale sia la sua attività lavorativa e per cosa abbia studiato.

Per queste ragioni bisognerebbe fare in modo che l’attività lavorativa sia di nostro gradimento e che ci permetta di realizzarci. Altrimenti diventa solo un obbligo che alla lunga può portare alla disaffezione e all’abbandono.

Il ruolo del lavoro è pregno di significato perché rappresenta il contributo concreto che noi diamo alla società. Infatti noi aiutiamo gli altri attraverso la nostra attività lavorativa e nel contempo ci rivolgiamo agli altri per quelle competenze di cui abbiamo bisogno, ma che da soli non sappiamo e possiamo realizzare.

Di più, guadagnando, il lavoro ci permette di vivere e di non pesare sugli altri. Un atteggiamento di sana responsabilità verso il prossimo. Dove ognuno, appunto, cerca di dare il proprio contributo e di fare la propria parte nella società in cui viviamo.

Tutto questo porta a riconsiderare un vecchio principio che considerava il successo nel lavoro solo sulla base di due criteri: quello del prestigio sociale e quello del guadagno.

Un concetto ancora diffuso oggi ma che viene sempre più messo in discussione da una nuova tendenza che porta in primo piano altri aspetti altrettanto se non addirittura più importanti ed essenziali.

Oltre al salario e al prestigio, per stabilire la qualità e il successo nel lavoro si aggiungono in misura determinante la salute mentale e fisica, l’amore per quel che si fa e il tempo libero che resta a disposizione.

Esattamente come riassunto nell’immagine riportata in alto e che può essere sintetizzata come segue:

COME CI HANNO INSEGNATO A MISURARE IL SUCCESSO

Sostanzialmente due indicatori:

1. Salario 50%

2. Titolo di lavoro (prestigio sociale) 50%

COME ANDREBBE MISURATO IL SUCCESSO

Gli indicatori diventano sei:

1. Salute mentale 25%

2. Salute fisica 25%

3. Amare quel che si fa 20%

4. Tempo libero 15%

5. Titolo di lavoro (prestigio sociale) 5%

6. Salario 10%

2 risposte

  1. “Vi domando scusa, ma vi confesso che le mie simpatie vanno a vostro padre: lui sta lì, in quella banca fredda e spietata, un giorno dopo l’altro, chiuso in mezzo a montagne di denaro freddo e spietato. Non mi piace vedere la gente chiusa in una gabbia.
    Papà in una gabbia?
    Fabbricano gabbie di ogni forma e dimensione, sapete: a forma di banca, persino.” – da Mary Poppins

    Anche se è un film adatto ai bambini, la complessità di certe frasi si capisce meglio da grandi, ancora di più se si ha una spiccata sensibilità.
    Il lavoro è una gabbia. Bisogna solo trovare il giusto equilibrio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

ti può interessare anche

Chi è Alex Yee, il fenomeno che riesce a vincere le olimpiadi di triathlon e a correre la maratona in 2:06:38

Alex Yee è molto più di un campione olimpico. È il simbolo di una nuova generazione di atleti capaci di unire talento, intelligenza sportiva e profondità umana. Nato e cresciuto a Lewisham, nel sud-est di Londra, porta con sé una storia fatta di radici multiculturali, sacrificio e determinazione. Dalla corsa al triathlon, passando per momenti di grande difficoltà e rinascita, il suo percorso racconta non solo una carriera sportiva straordinaria, ma anche la costruzione di un’identità solida e consapevole.

leggi tutto »

Alex Yee protagonista a Valencia: il campione olimpico di triathlon vola e sfiora il record britannico in maratona

Alex Yee ormai non è più soltanto un fenomeno del triathlon: dopo l’ultima impresa alla Maratona di Valencia, può essere considerato a pieno titolo uno dei maratoneti più forti d’Europa. Il fuoriclasse britannico, oro olimpico nel triathlon un anno e mezzo fa a Parigi, ha confermato ancora una volta di avere un talento straordinario nella corsa, oltre che nel nuoto e nel ciclismo.

leggi tutto »

Università della Svizzera italiana: tra dimissioni, fondi pubblici e un progetto che si sta smarrendo

L’addio anticipato di Luisa Lambertini riporta in primo piano l’instabilità gestionale dell’USI. La mancanza di una guida stabile solleva interrogativi sulla capacità dell’ateneo di rispettare la propria missione originaria a favore dei giovani ticinesi. Il nuovo rettore ad interim, Gabriele Balbi, eredita un’istituzione percepita come sempre più distante dal territorio. Nonostante i consistenti finanziamenti pubblici, restano incerti i benefici reali per il Cantone. Le dimissioni rappresentano dunque un segnale critico che impone all’università di ridefinire obiettivi e responsabilità per non gravare sulle future generazioni.

leggi tutto »