«Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un’ampia costiera dall’altra parte…»
(I promessi sposi, Cap. 1, p. 9)
“I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni è un romanzo storico ambientato nella Lombardia del XVII secolo, durante il dominio spagnolo. La trama ruota attorno alla storia d’amore di Renzo Tramaglino e Lucia Mondella, due giovani di umili origini che desiderano sposarsi ma sono ostacolati da vari eventi e personaggi.
Il matrimonio è impedito dall’arroganza di Don Rodrigo, un signorotto locale che si invaghisce di Lucia. Il parroco, Don Abbondio, intimidito dai bravi di Don Rodrigo, si rifiuta di celebrare le nozze. Renzo e Lucia si trovano quindi costretti a separarsi e fuggire: Lucia trova rifugio in un convento sotto la protezione della monaca di Monza e successivamente di Fra Cristoforo, mentre Renzo si dirige a Milano, dove viene coinvolto nei tumulti della città legati alla carestia.
Nel frattempo, le vicende personali dei protagonisti si intrecciano con eventi storici, come la peste del 1630, che colpisce duramente la Lombardia. Durante l’epidemia, Renzo e Lucia riescono finalmente a ritrovarsi, grazie anche alla conversione di Don Rodrigo, ormai colpito dalla peste. Dopo molte peripezie, riescono a superare gli ostacoli e a coronare il loro sogno d’amore, tornando al loro paese per sposarsi.
Il romanzo è una riflessione sull’ingiustizia sociale, la provvidenza divina e la forza della fede e della speranza nelle avversità.