Notte meravigliosa
quella di San Lorenzo
stelle lucenti ovunque
e tu, con l’occhio attento
e divertito a cercare la
sottile e improvvisa luce cadente
che si dissolve irripetibile
in quel desiderio segreto
ormai espresso.
Notte meravigliosa
quella di San Lorenzo
stelle lucenti ovunque
e tu, con l’occhio attento
e divertito a cercare la
sottile e improvvisa luce cadente
che si dissolve irripetibile
in quel desiderio segreto
ormai espresso.

Alex Yee è molto più di un campione olimpico. È il simbolo di una nuova generazione di atleti capaci di unire talento, intelligenza sportiva e profondità umana. Nato e cresciuto a Lewisham, nel sud-est di Londra, porta con sé una storia fatta di radici multiculturali, sacrificio e determinazione. Dalla corsa al triathlon, passando per momenti di grande difficoltà e rinascita, il suo percorso racconta non solo una carriera sportiva straordinaria, ma anche la costruzione di un’identità solida e consapevole.

Alex Yee ormai non è più soltanto un fenomeno del triathlon: dopo l’ultima impresa alla Maratona di Valencia, può essere considerato a pieno titolo uno dei maratoneti più forti d’Europa. Il fuoriclasse britannico, oro olimpico nel triathlon un anno e mezzo fa a Parigi, ha confermato ancora una volta di avere un talento straordinario nella corsa, oltre che nel nuoto e nel ciclismo.

L’addio anticipato di Luisa Lambertini riporta in primo piano l’instabilità gestionale dell’USI. La mancanza di una guida stabile solleva interrogativi sulla capacità dell’ateneo di rispettare la propria missione originaria a favore dei giovani ticinesi. Il nuovo rettore ad interim, Gabriele Balbi, eredita un’istituzione percepita come sempre più distante dal territorio. Nonostante i consistenti finanziamenti pubblici, restano incerti i benefici reali per il Cantone. Le dimissioni rappresentano dunque un segnale critico che impone all’università di ridefinire obiettivi e responsabilità per non gravare sulle future generazioni.

Con l’avvicinarsi del voto dell’8 marzo sull’iniziativa che mira a ridurre a 200 franchi il canone radiotelevisivo, la RSI è finita al centro di un dibattito che, più che informare, sta spesso incendiando gli animi. Non è la prima volta che in Ticino si discute in modo acceso. La novità potrebbe essere un’altra: sfruttare l’occasione per cambiare tono.