
Tour de France 2025: il mito corre, il cuore no
Parte il Tour de France, ma per me sarà difficile seguirlo. Il ciclismo di oggi ha perso gran parte della sua poesia: troppo controllato, troppo calcolato. Manca l’imprevisto, manca il sogno.
Parte il Tour de France, ma per me sarà difficile seguirlo. Il ciclismo di oggi ha perso gran parte della sua poesia: troppo controllato, troppo calcolato. Manca l’imprevisto, manca il sogno.
I centri fitness non sono per forza luoghi nocivi. Ma spesso riflettono una cultura del corpo che ha perso il legame con l’equilibrio, la lentezza, l’ascolto di sé. Rimettere il movimento al centro della vita non significa solo allenarsi: significa ritrovare un modo più umano di abitare il proprio corpo — magari camminando, giocando, danzando, o semplicemente respirando all’aria aperta.
Il giovane alpinista Matteo Campanella questa volta ci porta a scoprire il Pizzo Quadro, tra Svizzera e Italia, una cima che non raggiunge i tremila metri ma che rappresenta una bella sfida per ogni appassionato di alta montagna. Ma soprattutto che diventa un’avventura se si è colti da un temporale…
La spettacolare tappa, che nella calura ha portato i corridori su un dislivello totale di 4000 metri fino a Santa Maria, è stata conquistata da Oscar Onley (Team Picnic PostNL). Il giovane britannico ha battuto in volata il vincitore di ieri, Joao Almeida (UAE Team Emirates XRG), in un arrivo al fotofinish.