Quei chiletti di troppo… che ci rallentano nella corsa

L’IMPORTANZA DEL PESO-FORMA

Il tema di oggi della mia rubrica “Il benessere dello sport” (pubblicata come di consueto sul settimanale ExtraSette allegato al “Corriere del Ticino” del venerdì) affronta la problematica del peso-forma, decisamente molto importante negli sport di resistenza e in particolar modo nella corsa a piedi.

Nel quadro del peso corporeo, occorre soprattutto tenere in considerazione il rapporto tra “massa grassa” e “massa magra”. In particolare l’indice di massa grassa (che viene determinata in base ad un apposito controllo) non deve essere superiore, per un atleta amatoriale che si allena 3-4 volte la settimana, al 15%, rispettivamente al 20% per le donne.

L’esame dell’indice di massa grassa è molto importante e non necessariamente è legato al fatto che uno sembra grasso o magro. Ci sono infatti soggetti apparentemente magri che presentano un indice maggiore rispetto ad individui “corpulenti” dove però predomina la massa magra (muscoli).

Nella corsa come nel ciclismo, è come detto fondamentale avere una massa grassa ridotta ai minimi termini: questo per evitare di portarci appresso una “zavorra” che a nulla serve se non ad affaticarci ulteriormente. Insomma, occorre evitare di portarci appresso un peso, come se fosse un sacco in spalla, assolutamente inutile.

Come illustro nel testo, sono stati fatti dei calcoli per determinare la perdita in termini di prestazione nel caso di atleti che presentano un peso corporeo superiore al peso-forma. Ebbene, ne è emerso che ad esempio un atleta che pesa 4,5 chilogrammi in più del proprio peso-forma deve calcolare una perdita di circa due minuti e trenta secondi in una prova sui 10 chilometri.

Decisamente non poco!

È vero che è un dato che non sempre e non in tutti i casi viene confermato. Per quel che mi concerne, devo però dire che effettivamente se raggiungo il mio peso forma di 78 kg (per 185 cm di altezza) riesco ad ottenere i miei migliori risultati, sia nella corsa che in bicicletta.

Inoltre, e anche questo è un aspetto da non sottovalutare, se si è più leggeri si ha la possibilità di allenarsi più spesso e più a lungo, con minori rischi di infortunarsi. Insomma, essere magri e con un peso-forma ideale spesso è davvero decisivo per ottenere dei risultati che rispecchiano veramente le nostre potenzialità.

Leggi anche: Ricominciare con prudenza; Trovare tempo per se stessi; La corsa, che passione!; Turismo lento e sci di fondo; Dare sempre il meglio di sé; Se il corpo lo segnala è meglio rallentare; L’allenamento e i suoi principi; L’attività fisica aiuta lo studio; Correre da soli o in compagnia?; Il mio rapporto con lo sport

ti può interessare anche

Andrea Alagona racconta la sua gara al Triathlon di Locarno: tra emozioni, squalifica e colpo di scena finale

Un sogno, un crampo, una squalifica e infine la rivincita: il Triathlon di Locarno 2025 resterà scolpito nella memoria di Andrea Alagona. L’atleta ticinese, protagonista assoluto della gara sulla distanza media, ha vissuto una giornata incredibile, ricca di colpi di scena e di emozioni. Dalla partenza in testa al nuoto, agli attacchi in bici, fino al cartellino rosso che sembrava aver spento ogni speranza, Alagona ha scelto di non mollare. Una decisione che lo ha portato a vivere uno dei momenti più intensi della sua carriera.

leggi tutto »

LIVE TRIATHLON DI LOCARNO 2025: RISULTATI E CLASSIFICA/RANGLISTE/RESULTS

Questo fine settimana saremo al Triathlon di Locarno per raccontarvi da vicino due giornate di sport e adrenalina. Sabato seguiremo il clima festoso del Mini Tri e delle gare giovanili, dove l’entusiasmo conta più del cronometro. Domenica, invece, il ritmo cambierà: sarà il momento delle prove più dure, con i campioni che si sfidano sulle distanze olimpiche.

leggi tutto »

Solo il “rischio valanga” ferma l’impresa estrema di Elisa Marani

Dal Lago Maggiore al Monte Rosa: due estremi che da sempre affascinano chi ama raccontare la Svizzera attraverso i suoi contrasti. Dal punto più basso, le rive tranquille di Brissago a 197 metri sul livello del mare, fino al tetto del Paese, la vetta del Dufour a 4’634 metri. Un confronto suggestivo, che spesso resta confinato nelle pagine dei manuali o nei dati geografici. Ma Elisa Marani, giovane triatleta luganese di 27 anni, ha deciso di trasformare quella linea immaginaria in un’impresa reale, percorrendola con la sola forza del suo corpo, in meno di 24 ore.

leggi tutto »