“Chi si tiene in forma migliora la propria vita”, recita un adagio. Soprattutto a una certa età, mi verrebbe da aggiungere.
La società di oggi, in cui l’aspettativa di vita si è allungata, permette a molte persone di giungere al pensionamento con una situazione finanziaria tranquilla. La qualità della vita, tuttavia, non dipende solo dalla previdenza finanziaria, ma anche e soprattutto dallo stato psicofisico.
È un concetto relativamente nuovo che deve forse ancora attecchire nella nostra cultura. Perché in genere lo sport viene circoscritto all’età giovanile, sebbene sia importante praticarlo su tutto l’arco della vita.
Ecco allora l’importanza di fare con regolarità attività fisica, anche da anziani. L’arma migliore contro gli acciacchi, infatti, è l’allenamento costante: quindi se lo sport può essere importante da giovani ancora di più lo diventa con il passare degli anni.
È un concetto relativamente nuovo che deve forse ancora attecchire nella nostra cultura. Perché in genere lo sport viene circoscritto all’età giovanile, sebbene sia importante praticarlo su tutto l’arco della vita.
Il calo di alcune facoltà fisiche e psichiche che accompagnano la vecchiaia, ci confermano le ricerche, è infatti dovuto più ad una mancanza di esercizio che alla vecchiaia in sé stessa. Questo non vuol dire che l’inattività fisica sia la causa del processo di invecchiamento, bensì che tale processo viene favorito dalla mancanza di movimento.
Come ben si sa, il corpo umano nel corso della vita subisce dei cambiamenti fisiologici: soprattutto sul piano della forza e dell’equilibrio, con il passare degli anni si verifica un peggioramento. Si calcola ad esempio che dal trentesimo all’ottantesimo anno di età viene perso tra il 20% e il 50% della forza muscolare.
Per contro, con l’età aumenta la massa grassa: se un giovane di vent’anni ha mediamente una percentuale di massa grassa del 20% e una giovane del 25%, in un adulto di 65 anni, indipendentemente se uomo o donna, aumenta di almeno il 10%. Il peso corporeo può restare lo stesso, ma la massa magra costituita dai muscoli risulta nettamente inferiore.
Una diminuzione della forza e dell’equilibrio può comportare diversi rischi, tra cui in primo luogo quello della caduta. Le statistiche evidenziano come proprio la caduta rappresenti nell’anziano il maggiore rischio di infortunio. Addirittura una persona su tre sopra i 65 anni cade in media una volta all’anno, spesso con gravi conseguenze, tra cui la rottura dell’anca.
Un programma di allenamento incentrato sulla forza e sull’equilibrio, studiato in collaborazione con un preparatore esperto, è certamente il miglior antidoto per prevenire questi incidenti. È stato ad esempio calcolato che svolgendo un allenamento mirato su uomini e donne ottantenni si è verificato un incremento del 170% della forza in un breve periodo.
Una diminuzione della forza e dell’equilibrio può comportare diversi rischi, tra cui in primo luogo quello della caduta. Le statistiche evidenziano come proprio la caduta rappresenti nell’anziano il maggiore rischio di infortunio.
“Invecchiare è ancora il solo mezzo che si sia trovato per vivere a lungo”, ci ricorda un’altra massima della ormai ricca letteratura dedicata ai consigli per la terza età. Vero. Importante, però, è riuscire ad invecchiare nel miglior modo possibile per godere pienamente un periodo della vita che può offrire ancora tante soddisfazioni.
Photo: Getty Images