Lugano ha vissuto un fine settimana da incorniciare. La 19ª edizione della StraLugano si è trasformata in una vera e propria festa dello sport, capace di stabilire un nuovo primato di iscritti e di regalare emozioni indimenticabili. Una cornice da sogno ha accompagnato le gare: come se il destino avesse voluto benedire la manifestazione, proprio allo scoccare del via di sabato sera il cielo si è aperto, lasciando spazio a temperature ideali. Sullo sfondo, le cime imbiancate hanno incorniciato una città in festa, vibrante di colori, musica e tifo.
Per due giorni Lugano si è trasformata in un palcoscenico di entusiasmo e passione sportiva, con migliaia di podisti a riempire strade e piazze. Un mosaico di voci, sorrisi e falcate che ha mostrato il lato più accogliente e dinamico della città.
Lobalu vince la mezza maratona
La gara regina ha avuto un padrone annunciato e rispettato: Dominic Lobalu. Ingaggiato all’ultimo, il mezzofondista elvetico di origini sudsudanesi ha confermato di essere l’uomo da battere e ha firmato un successo di grande spessore. Dopo pochi chilometri, la corsa si è ristretta a tre protagonisti: Lobalu, il keniano Simon Waithira e il connazionale Shadrack Kenduiywo.
Lobalu ha imposto il ritmo fino a metà gara, poi ha scelto di attendere, lasciando sfogare i rivali e preparandosi allo sprint decisivo. Negli ultimi 200 metri, con una progressione leggera e devastante, ha staccato Waithira, tagliando il traguardo a braccia alzate.
Sorridente, al traguardo ha spiegato: “È da poco che ho ripreso ad allenarmi seriamente dopo uno stiramento ai Mondiali di Tokyo. Sono contento di questa vittoria a Lugano: ora punto alla Morat-Fribourg e poi alla mezza di Valencia, dove spero di correre forte”.
La sua storia è quella di un atleta che rappresenta molto più di un risultato cronometrico. Nato nel 1998, approdato in Svizzera nel 2019, ha trovato nella corsa un cammino di riscatto e speranza. Allenato da Markus Hagmann, ha già scritto pagine importanti con titoli europei e record nazionali. Ogni volta che corre, Lobalu porta con sé la memoria di un passato difficile e il sogno di un futuro da costruire passo dopo passo.
Catherine Bertone, esempio tra le donne
Tra le figure più amate del panorama podistico non poteva mancare Catherine Bertone. Pediatra di professione, atleta per passione, la 53enne valdostana ha chiuso al quarto posto assoluto la prova femminile di mezza maratona. “La mia medicina è la corsa” ha scherzato al traguardo, confermando la sua filosofia di vita.
La vittoria è andata alla keniana Cheruiyot Jepkogei (1h14’55’’), davanti alla svittese Samira Schnüriger (1h15’36’’) e a Ivana Iozzia, già trionfatrice in passato alla StraLugano.
Dieci chilometri di applausi
Grande spettacolo anche nella 10 km di sabato sera, illuminata dall’entusiasmo di centinaia di amatori e dall’acuto dei big. A imporsi è stato l’italo-marocchino Badr Jaafari, che ha bissato il successo dello scorso anno fermando il cronometro a 28’48’’. Dietro di lui lo somalo Hamse Dhabar e lo svizzero Nino Freitag.
Al femminile l’italiana Sara Bottarelli ha preceduto la lucernese Ronja Hofstetter e Francesca Mentasti. Il trofeo Marco Borradori, dedicato al compianto sindaco di Lugano, è andato ai ticinesi Elia Maggetti e Letizia Martinelli.
Nella 5 km si sono imposti il francese Axel Barri e la ticinese Giulia Salvadè, mentre la prova in salita verso il Monte Brè ha incoronato Elia Stampanoni e la britannica Emmie Collinge.
Una 19ª edizione memorabile
Con oltre settemila iscritti, superando per la prima volta una quota simbolica, la StraLugano ha confermato la sua crescita costante. Un mix vincente di competizione, festa popolare e cornice suggestiva, che prepara al meglio l’appuntamento del prossimo anno: la ventesima edizione, già attesissima e pronta a presentare novità.
La città ha salutato i suoi protagonisti con un abbraccio caloroso. Corridori élite e semplici appassionati hanno condiviso lo stesso percorso, lo stesso entusiasmo e la stessa gioia. E, come sempre, la StraLugano ha dimostrato che il podismo è molto più di uno sport: è una celebrazione di energia, comunità e vita all’aria aperta.


