Tour de France 2025: il mito corre, il cuore no

Parte il Tour de France, ma per me seguirlo sarà difficile. Il ciclismo di oggi ha perso gran parte della sua poesia: troppo controllato, troppo calcolato. Manca l’imprevisto, manca il sogno.

Il ciclismo professionistico moderno, pur rimanendo uno degli sport più affascinanti e drammatici per la sua durezza e il rapporto epico tra l’uomo e la natura, sembra aver smarrito gran parte della sua anima poetica. Ciò che un tempo era un racconto di eroi solitari sulle strade polverose, oggi è spesso un prodotto levigato, tecnologico, profondamente calcolato. Non mancano le emozioni, certo, ma il linguaggio con cui vengono espresse ha perso la sua liricità.

Il ciclismo degli anni d’oro — Coppi, Bartali, Anquetil, Merckx — era fatto di uomini contro il destino. Le tappe non erano solo segmenti cronometrati, erano viaggi. Si raccontavano come novelle cavalleresche: salite infinite, incidenti, fame, gelo, solitudine. Il tifoso si commuoveva perché vedeva nel ciclista una forma di resistenza alla fatica della vita.

Oggi, gran parte di quella poesia è soffocata da watt, algoritmi e aerodinamica.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

ti può interessare anche

Centri fitness e palestre non sono ambienti sani e vi dico perché

I centri fitness non sono per forza luoghi nocivi. Ma spesso riflettono una cultura del corpo che ha perso il legame con l’equilibrio, la lentezza, l’ascolto di sé. Rimettere il movimento al centro della vita non significa solo allenarsi: significa ritrovare un modo più umano di abitare il proprio corpo — magari camminando, giocando, danzando, o semplicemente respirando all’aria aperta.

leggi tutto »

Ascensione al Pizzo Quadro (2793 m), da Cimalmotto

Il giovane alpinista Matteo Campanella questa volta ci porta a scoprire il Pizzo Quadro, tra Svizzera e Italia, una cima che non raggiunge i tremila metri ma che rappresenta una bella sfida per ogni appassionato di alta montagna. Ma soprattutto che diventa un’avventura se si è colti da un temporale…

leggi tutto »

Un grande successo per la tappa di Santa Maria in Calanca

La spettacolare tappa, che nella calura ha portato i corridori su un dislivello totale di 4000 metri fino a Santa Maria, è stata conquistata da Oscar Onley (Team Picnic PostNL). Il giovane britannico ha battuto in volata il vincitore di ieri, Joao Almeida (UAE Team Emirates XRG), in un arrivo al fotofinish.

leggi tutto »