Oggi, in Engadina, ho seguito uno di quei sentieri che sanno lasciare il segno. Dalla stazione intermedia del Corvatsch, a Murtèl, sono salito verso l’Alpe Misaun, camminando tra rocce, vento e silenzi d’alta quota. Il sentiero, poi, si fa balcone sospeso sulla valle, un filo sottile che accompagna lo sguardo tra cime maestose e abissi vertiginosi. E alla fine, eccola, la “Chamanna Coaz” che sbuca come un fungo dalla roccia.
Appena scesi alla stazione intermedia del Corvatsch, a Murtèl (2705 metri), l’aria è già sottile e frizzante, satura di silenzio e luce. Davanti a noi si apre un paesaggio lunare: rocce grigie, licheni tenaci, e sullo sfondo il cielo terso dell’Engadina che pare dipinto.
Il sentiero si allontana presto dalla funivia, lasciando spazio al suono dei passi e del vento. Inizia la salita verso la capanna Fuorcla Surlej (1755 m), tra pietraie e ciuffi d’erba coraggiosi che sfidano l’alta quota. La vista si allarga passo dopo passo: il Piz Bernina si mostra da lontano, le vette disegnano linee nette, quasi scolpite.
Attraversata l’alpe, il tracciato prende a seguire il profilo della montagna, sospeso come un balcone naturale sull’intera valle. È un cammino che richiede una certa resistenza, ma regala momenti intensi: camosci che si arrampicano agili, marmotte che fischiano da lontano, il suono dell’acqua che scorre sotto i massi.
Poi, d’un tratto, appare lei: la capanna Coaz, come incastonata sul ciglio del mondo, affacciata sul vuoto. Qui la natura si fa grandiosa e severa. Davanti, il ghiacciaio del Roseg si stende come un fiume immobile, bianco e blu, crepacciato e potente. Il suo respiro gelido si sente anche d’estate.
Ci si siede in silenzio, magari con una fetta di torta e un caffè caldo tra le mani, a guardare. Perché certi luoghi non si attraversano soltanto: si vivono. E la passeggiata da Murtèl alla Coaz (18 km tra andata a e ritorno per circa 4-5 ore di cammino) non è solo un’escursione, ma un viaggio tra le pieghe più autentiche dell’Engadina alpina.
Info: Capanna Coaz
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