Allora, da domani e per le prossime due settimane metto in pausa la “routine” e accendo la “modalità Engadina”!
Mi attendono laghi scintillanti, cime spettacolari e sentieri da sogno, ogni giorno sarà per me un’avventura a piedi, in e-bike o di corsa (dipenderà dalle gambe e dall’umore…).
Condividerò queste piccole grandi esplorazioni su questo blog per dare idee, dritte e ispirazioni a chi forse, come me, vorrà – prima o poi – venire a godersi questo angolo meraviglioso di Svizzera.
Ma, soprattutto, cercherò di svelare qualcosa dell’anima di questo luogo, per entrare un po’ nel suo “spirito”.
Pronti a viaggiare con me, almeno con la fantasia? Intanto, ecco una prima descrizione di questa regione…
BENVENUTI IN ENGADINA!
Immagina un posto dove le montagne parlano al cielo e i laghi brillano come specchi incantati: benvenuto in Engadina, la valle svizzera che sembra uscita da un libro di fiabe scritto da… un pittore.
C’è un’aria leggera qui – non solo perché siamo in alto, ma perché ogni respiro profuma di pino e di libertà. I villaggi sembrano usciti da un sogno alpino: case con facciate dipinte, finestre fiorite e camini che raccontano storie con il fumo. A Sils, Nietzsche trovava la pace dell’anima; a St. Moritz, la nobiltà sciava prima ancora che lo sci fosse di moda.
In estate, i pascoli delle valli diventano tele verdi punteggiate di mucche e marmotte chiacchierone, mentre in inverno l’Engadina si trasforma in una regina ghiacciata, elegante e silenziosa, che invita tutti a ballare sui pattini o a scivolare giù dalle piste come bambini felici.
E poi c’è la luce. Ah, quella luce! Un sole che non si limita a scaldarti: ti abbraccia, ti rasserena, ti fa sentire dentro una poesia. Anche solo per un weekend, l’Engadina è quel posto dove il tempo si ferma, ti guarda e ti dice: “Rilassati. Qui la bellezza fa tutto il lavoro di cui hai bisogno.”
Vuoi andar via? Forse… ma solo per tornarci.
IL MIO PROGRAMMA
Ecco alcuni obiettivi che mi sono posto di raggiungere, clima e condizione fisica permettendo:
Capanne: Coaz, Tschierva, Boval e Segantini
Alcune corse lunghe e tre volte una sessione di ripetute sul chilometro dove vorrei avvicinarmi ai quattro minuti, quattro minuti e quindici (vedremo se l’altitudine e… l’età me lo permetteranno).
Giri in bici, tra cui, se possibile, una salita al passo dell’Albula in visita alla stele dedicata a Gino Mäder.
Vedremo… 🙂






