Fino all’altro ieri i « pazzi », per quel che riguarda allenamenti e distanze, sembravano gli Ironman. Però a sentire la storia di Dean Karnazes, 50enne greco-americano che ha fatto delle ultramaratone la sua ragione di vita, anche il più intrepido dei triathleti sembra impallidire. Pensate: questo atleta ha iniziato a correre una ventina d’anni fa e da allora non ha praticamente mai smesso. Ha fatto maratone, ultramaratone, gare di più giorni, ha corso a più di 50 gradi, nel deserto della Valle della Morte, e a meno 40, al Polo Sud. Corre in continuazione, senza smettere, avendo anche la fortuna di non mai infortunarsi. Ha iniziato per una ragione singolare, ma vera. “Festeggiavo i miei 30 anni – racconta Karnazes – in un bar di San Francisco, la mia città. Ho bevuto molto: un drink, due, tre. Verso fine serata ero completamente ubriaco”. E, a quel punto è arrivata la tentazione sotto forma di una bella ragazza che si è seduta al suo tavolo ed ha attaccato bottone. C’erano tutte le condizioni, insomma, perché tutto andasse a finire nel modo più scontato. E invece no.
Dean ha lasciato il suo margarita, la sua tentazione e ha cominciato a correre. “Mi si chiudevano gli occhi, avevo le gambe che tramavano, ma non ho smesso”. Ha corso tutta la notte fino a che, all’alba ha chiamato la moglie Julie per andarlo a soccorrere e portarlo all’ospedale. È stata la svolta: da quel momento ha abbandonato l’alcool, ha iniziato una dieta rigorosa, ha lasciato il posto di manager che occupava e ha… continuato a correre. Ha pubblicato un libro (“Ultramarathon man”) che è diventato un best seller ed è stato invitato a parecchie trasmissioni in TV diventando un personaggio molto popolare. Oggi, Karnazes, è un mito ed è considerato, per via delle sue imprese e delle sue capacità fisiche, semplicemente l’«uomo più in forma del mondo». Karnazes si trova in questi giorni a Milano dove tiene degli incontri in vista della Maratona del 15 aprile. Spiega come allenarsi, come alimentarsi, ma soprattutto come essere felici con poco: “C’è chi cerca la felicità nei soldi, nelle droghe, nell’alcool. Io la trovo ogni volta qui. Nel gesto più semplice e naturale: la corsa a piedi”.
Fonte: Triathlon, che passione!