Mondiali 70.3: Daniela Ryf sbriciola la concorrenza!

Una gara perfetta. Un dominio netto. Dopo il difficile periodo segnato dall’infortunio alla schiena che ne ha influenzato la prima parte della stagione, Daniela Ryf è tornata sui suoi livelli (stratosferici) in occasione dei mondiali su distanza 70.3 di Chattanooga nel Tennessee disputati oggi.

UNA PROVA DI FORZA

L’elvetica ha dato una prova di forza imponendosi con un tempo finale di 4h11’59’’ e precedendo la britannica Emma Pallant (4h18’36’’) e la tedesca Laura Philipp (4h19’40’’). Questi i parziali della Ryf nelle tre discipline: 1900 metri a nuoto in 26’26’’, 90 km in bici in 2h20’21’’ e 21,1 km a corsa in 1h22’06’’.

INCONTENIBILE IN BICICLETTA

Uscita sesta dall’acqua, a 1’03’’ della statunitense Lauren Brandon la più veloce nella frazione natatoria, la Ryf una volta in sella alla sua bici ha cominciato a spingere sui pedali e per le avversarie non c’è stato nulla da fare. Dopo pochi chilometri la solettese ha infatti recuperato tutte le posizioni prendendo la testa della corsa. L’utilizzo dei lunghi rapporti le hanno permesso in seguito di scavare un consistente margine di vantaggio sulle altre atlete. Al cambio con la corsa la Ryf vantava un vantaggio di ben 8’30’’ su un gruppo comprendente Laura Philipp, Annabel Luxford, Helle Frederiksen, Heather Wurtele e Lisa Huetthaler.

GARA PERFETTA GIOCATA SULLA… PALLANT

La campionessa elvetica ne era ben cosciente: la sua avversaria più temibile sarebbe stata la britannica Emma Pallant, capace di correre i 10 mila in 33’ e la mezza attorno all’ora e quindici. Quindi, sebbene la Pallant abbia cambiato in T2 con un leggero ritardo, il suo recupero nella corsa è stato repentino grazie ad un’andatura attorno ai 3’45’’ al chilometro. Andatura proibitiva per tutte le avversarie a parte la Ryf che ha tenuto bene correndo sempre sotto i 4’ al chilometro.

Il vantaggio della Ryf sulla Pallant si è quindi assottigliato leggermente nel corso dei chilometri, ma è risultato più che sufficiente per imporsi (alla fine saranno oltre sei i minuti di vantaggio!). Per la Ryf si tratta di una rivincita, visto che era stata superata dalla britannica il 22 aprile scorso in occasione del Challenge 70.3. Mogan Gran Canaria quando l’elvetica era ancora sofferente per i dolori alla schiena.

E ORA SI GUARDA ALLE HAWAII!

Daniela Ryf festeggia oggi la sua terza vittoria in un mondiale 70.3 dopo quelle del 2014 e del 2015, nonché la sesta in stagione. Un risultato che fa molto ben sperare in vista dell’Ironman Hawaii del prossimo 14 ottobre, dove la solettese parte nelle vesti di grande favorita e quindi con concrete possibilità di trionfare per la terza volta consecutiva. Se così dovesse accadere sarebbe per lei una grossa ipoteca anche su una seconda vittoria agli Swiss Sports Awards che eleggeranno a dicembre la sportiva e lo sportivo svizzero dell’anno.

RISULTATI

FONTE: Triathlon, che passione!

FOTO: In alto l’arrivo vittorioso di Daniela Ryf e, sotto, Emma Pallant (a sinistra) seconda e Laura Philipp (terza)

ti può interessare anche

Chi è Alex Yee, il fenomeno che riesce a vincere le olimpiadi di triathlon e a correre la maratona in 2:06:38

Alex Yee è molto più di un campione olimpico. È il simbolo di una nuova generazione di atleti capaci di unire talento, intelligenza sportiva e profondità umana. Nato e cresciuto a Lewisham, nel sud-est di Londra, porta con sé una storia fatta di radici multiculturali, sacrificio e determinazione. Dalla corsa al triathlon, passando per momenti di grande difficoltà e rinascita, il suo percorso racconta non solo una carriera sportiva straordinaria, ma anche la costruzione di un’identità solida e consapevole.

leggi tutto »

Alex Yee protagonista a Valencia: il campione olimpico di triathlon vola e sfiora il record britannico in maratona

Alex Yee ormai non è più soltanto un fenomeno del triathlon: dopo l’ultima impresa alla Maratona di Valencia, può essere considerato a pieno titolo uno dei maratoneti più forti d’Europa. Il fuoriclasse britannico, oro olimpico nel triathlon un anno e mezzo fa a Parigi, ha confermato ancora una volta di avere un talento straordinario nella corsa, oltre che nel nuoto e nel ciclismo.

leggi tutto »

Università della Svizzera italiana: tra dimissioni, fondi pubblici e un progetto che si sta smarrendo

L’addio anticipato di Luisa Lambertini riporta in primo piano l’instabilità gestionale dell’USI. La mancanza di una guida stabile solleva interrogativi sulla capacità dell’ateneo di rispettare la propria missione originaria a favore dei giovani ticinesi. Il nuovo rettore ad interim, Gabriele Balbi, eredita un’istituzione percepita come sempre più distante dal territorio. Nonostante i consistenti finanziamenti pubblici, restano incerti i benefici reali per il Cantone. Le dimissioni rappresentano dunque un segnale critico che impone all’università di ridefinire obiettivi e responsabilità per non gravare sulle future generazioni.

leggi tutto »