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QUANDO ANDARE IN MONTAGNA NON SEMPRE È… UNA PASSEGGIATA

ESCURSIONISMO, SPORT PERICOLOSO? MAI COME QUEST’ANNO SULLE NOSTRE MONTAGNE SI SONO REGISTRATI TANTI INFORTUNI.

In questi ultimi anni si è assistito a un vero e proprio boom di appassionati escursionisti. Secondo uno studio pubblicato nel 2020 dall’Ufficio federale dello sport, l’escursionismo, in Svizzera, è addirittura lo sport più praticato in assoluto. Il 56,9% della popolazione pratica questa disciplina, soprattutto nella fascia d’età attorno ai cinquant’anni.

Anche in Ticino questa tendenza è facilmente percepibile da chiunque ami percorrere i nostri sentieri per gustare la natura o raggiungere qualche capanna alpina: le persone che camminano con il proprio zaino in spalla sono sempre più numerose. Una tendenza che è facilmente spiegabile se si tiene conto delle motivazioni che spingono la gente a fare sport e che oggi sono sempre più legate al benessere e al contatto con la natura.

Questo incremento degli appassionati di escursioni, come detto in gran parte non più giovanissimi, se unito a una certa disinformazione e ad esempi sbagliati suggeriti soprattutto dai ‘social media’ (da quelli che chiamerei “bulli della montagna”) ha portato a una crescita degli infortuni in montagna, anche in quelle escursioni fino ad oggi considerate alla portata di tutti.

Montagna bella quanto pericolosa. In questi ultimi vent’anni gli infortuni in montagna sono infatti raddoppiati: ogni anno, in Svizzera, tra 80 e 90 escursionisti cadono e perdono la vita. Gli infortuni, poi, raggiungono cifre da paura, attestandosi attorno ai 50 mila casi.

Basta poco per farsi male e non è detto che ci si debba trovare su sentieri troppo arditi. Anche quelli solitamente ritenuti più facili e in teoria dedicati a tutti, ovvero quelli segnalati in “bianco-rosso” possono nascondere delle insidie: l’esperienza insegna che anche su questi tracciati si possono trovare brevi passaggi esposti (e non assicurati), sentieri che diventano ancora più pericolosi con il fogliame e l’umidità o in presenza di neve

Percorsi che, anche secondo le indicazioni di “Ticino sentieri”, “richiedono all’escursionista un passo sicuro, assenza di vertigini, buona condizione fisica e una buona conoscenza dei pericoli della montagna (caduta massi, rischio di scivolamento, cambiamenti repentini delle condizioni meteorologiche)”. Precisando inoltre: “Sono necessari scarponi con suola profilata, un equipaggiamento adatto alle condizioni meteo e carte topografiche”.

Come si vede anche un tracciato di difficoltà T2 (quello più diffuso da noi, ovvero il “sentiero di montagna” con ben il 75% della rete secondo la tabella riportata qui sotto) può nascondere parecchie inside che possono mettere in difficoltà un escursionista impreparato o mal equipaggiato.

Certamente in molti incidenti gioca la sfortuna, ma personalmente sono convinto che molte persone affrontino le uscite senza un’adeguata preparazione, soprattutto fisica. Come spesso mi è capitato di vedere in altri sport di resistenza (corsa, bicicletta) che pure hanno registrato un forte aumento dei praticanti in questi ultimi anni, la principale causa degli incidenti è dettata dall’impreparazione.

La nostra impressione è che l’escursionismo venga affrontato con una certa leggerezza, ritenendo a volte che si tratti non già di uno sport a tutti gli effetti ma di un passatempo che non richiede grande attenzione, ma dal quale ci si aspetta solo belle esperienze.

RETE SENTIERI UFFICIALI

Dimensioni della rete4’720     km
Tracciati in rete ufficiale cantonale3’804     km
Tracciati in rete ufficiale locale916         km
Fonte: Ticino sentieri

CATEGORIE

Sentieri escursionistici783         km17%
Sentieri di montagna3’713     km79%
Tracce alpine221         km5%
Fonte: Ticino sentieri

La prima causa degli incidenti, dunque, è quella appena vista, legata all’impreparazione fisica e a un equipaggiamento sbagliato. La seconda, a mio parere, concerne, a volte, l’approccio mentale alla montagna direi esasperato: non sembra vero ma anche qui lo spirito competitivo non manca.

Ritengo che in tanti casi molte persone vadano oltre i propri limiti che probabilmente neppure conoscono per mancanza di conoscenze ed esperienza. Soprattutto se si è in gruppo può risultare difficile rinunciare a proseguire su un tratto in cui ci si sente in difficoltà. Per questo un buon consiglio è sempre quello di scegliere i giusti compagni d’avventura: sullo stesso piano, per quanto riguarda le capacità, ma soprattutto solidali e dotati di buon senso.

Nella mia lunga pratica sportiva ho sempre trovato degli esempi sbagliati di sportivi. Gente che si infortuna perché si allena in maniera non corretta, a volte esagerata. Ma anche persone (direi i classici appassionati della domenica non certo degli Ueli Steck) che per un evidente bisogno di visibilità postano sui ‘social’ delle situazioni estreme, oggettivamente molto pericolose.

L’intento è ovvio, più l’immagine presenta qualcosa di ardito e rischioso, più cresce il numero dei like. Così mi capita sovente di vedere gente che cammina sulle creste delle montagne tra due precipizi, magari anche di notte, oppure che si arrampica sulle croci poste sulle vette, addirittura chi sale sui piloni di cemento dei ponti tibetani, sopra il baratro, per una foto…

Anche i gruppi dedicati all’escursionismo presenti sui social media possono avere, in qualche caso e magari involontariamente, la loro parte di responsabilità: la condivisione di lunghe gite in montagna attraverso soprattutto le immagini (e pochissimo commento “tecnico”) possono creare un interesse e un’attesa, lasciando però inespresse le reali difficoltà intrinseche all’uscita che viene proposta.

Insomma, esempi e gente da evitare, se possibile. Il mio consiglio numero uno, che mi viene da anni di pratica sportiva, è sempre quello di fare il passo secondo la propria gamba. Conoscere e accettare i propri limiti. Sapere fino a dove le nostre capacità fisiche ci possono portare. Ma anche raccogliere informazioni sull’itinerario prima di partire, così come notizie attraverso la letteratura e consigli dei preparatori (di provata esperienza, ovviamente). Insomma, la prudenza in montagna è davvero tutto: se la sappiamo coltivare avremo sicuramente la possibilità di raccogliere le più belle soddisfazioni sulle nostre splendide montagne.

23 risposte

  1. Gli infortuni in montagna in Svizzera sono aumentati significativamente, in parte dovuto al crescente numero di escursionisti che si avventurano sui sentieri alpini. Purtroppo, molti di loro affrontano queste escursioni con troppa leggerezza, spesso spinti dai social media, senza rendersi conto che salire in montagna non è una semplice passeggiata priva di pericoli.
    La mancanza di consapevolezza dei rischi e l’assenza di un equipaggiamento adeguato sono fattori determinanti in molti incidenti. È fondamentale ricordare che la montagna richiede rispetto e preparazione. Non si tratta solo di una questione di sfortuna o fatalità; la prevenzione e la prudenza possono fare la differenza tra una giornata memorabile e una tragedia.
    Poi, per carità, l’incidente può succedere a tutti, anche ai più esperti.

  2. L’escursionismo sta vivendo un vero e proprio “boom” in Svizzera, diventando lo sport più praticato. Tuttavia, questo aumento ha portato anche a un incremento degli infortuni, quindi questa attività richiede attenzione e preparazione. La pressione dei ‘social media’ contribuisce a spingere verso comportamenti imprudenti, come cercare situazioni estreme per guadagnare visibilità. È importante mantenere un approccio responsabile e consapevole. Purtroppo, molti escursionisti affrontano i percorsi con una certa leggerezza, sottovalutando le difficoltà. È fondamentale prepararsi adeguatamente e non trascurare l’equipaggiamento necessario. Con circa 50 mila incidenti all’anno, la montagna si conferma un luogo di bellezza ma anche di pericolo. Anche i sentieri considerati facili possono nascondere insidie, rendendo cruciale la preparazione fisica e la conoscenza dei rischi. In conclusione penso che l’escursionismo può essere certamente un’esperienza gratificante ma solo se affrontato con la giusta preparazione e prudenza. Conoscere i propri limiti e raccogliere informazioni prima di partire sono passi fondamentali per godere delle bellezze delle montagne in sicurezza.

  3. Sempre più persone vanno in montagna per percorrere sentieri alpini ma sottovalutano molto il rischio che l’incidente è sempre dietro l’angolo Questo perché, appunto, pensano che sia una “sciocchezza” camminare e quindi a volte c’è gente che si avventura sui nostri sentieri senza un equipaggiamento adeguato mentre, a mio avviso, dovrebbero prendere questa cosa molto più seriamente.

  4. Il mio pensiero riguardo alla montagna e alle escursioni è che quanto può essere molto bella, può essere anche molto pericolosa. A me piace molto andare in montagna, sia per respirare un’aria molto più pulita sia per guardare un bellissimo panorama. In questo periodo dell’anno, ad esempio, a me piace andare in montagna perché è il periodo dei funghi – specificamente i funghi porcini -; mi piace chiaramente… mangiarli, ma la cosa più bella è trovarli, poiché devi metterci concentrazione e impegno, perché molti si possono trovare nel sentiero che stai percorrendo, ma molti possono essere al di fuori dal sentiero. Riguardo agli infortuni in montagna possono capitare, soprattutto per mancanza di concentrazione.

  5. Sono molte le persone che sottovalutano, per ignoranza, i pericoli che si celano in montagna; secondo me, oltre alla carente condizione fisica di alcuni soggetti che può aumentare le probabilità di infortunarsi in determinati sentieri, non vi è una corretta preparazione in termini di attrezzatura e abbigliamento.

  6. L’escursionismo non è mai stata la mia passione, ma ammiro le persone che nel loro tempo libero si divertono e vivono emozioni passeggiando su sentieri di montagna al fine di ammirare panorami mozzafiato. Forse per il fatto che vivo in montagna e ne sono circondato non è una cosa che mi attira moto, anche se qualche volta è capitato pure a me di andare. Personalmente credo che la cosa più importante sia certamente l’attrezzatura, di modo che l’avventura sia il più confortevole possibile; inoltre è “richiesta” un minimo di esperienza. Attrezzatura ed esperienza, per riassumere, creano il “bagaglio” del buon escursionista, al fine di passare indelebili giornate, senza incappare in… spiacevoli sorprese!

  7. Non sono un grande fan della montagna, sono andato solo poche volte a camminare e quelle poche volte che lo facevo non prestavo troppo vada a tutti i pericoli che la montagna costituisce, io semplicemente mi mettevo le scarpe e andavo senza pensare troppo a tutti gli eventuali rischi. Francamente dopo aver letto l’articolo sono più restio ad andare a camminare, un po’ per paura e un po’ perché non avendo l’assicurazione in caso di infortunio sarebbe fin troppo costoso. Preferisco restare a casa e godermi il mio prato piatto e privo di sassi pericolanti. Però penso anche che non c’è abbastanza informazione sui pericoli che la montagna comporta, per questo molte persone sottovalutano molto questa attività e pensano di poterla fare senza equipaggiamento, causando poi numerosi infortuni. Si dovrebbe fare una campagna di sensibilizzazione per i rischi della montagna ma non solo i rischi dovuti al camminare ma anche i rischi ambientali come neve o sentieri bagnati. Si dovrebbe sensibilizzare già i giovani intervenendo nelle scuole dell’infanzia perché credo che forse alle medie sia già tardi.

  8. L’escursionismo, pur essendo uno sport molto famoso e benefico, presenta dei rischi significativi, come evidenziato dall’aumento degli infortuni sulle montagne svizzere. Il boom di escursionisti, in particolare tra persone non più giovanissime, sembra accompagnato da una certa sottovalutazione dei pericoli legati a questa attività. La mancanza di preparazione fisica, l’equipaggiamento inadeguato e una mentalità competitiva spingono molti a superare i propri limiti. A ciò si aggiungono esempi fuorvianti sui social media, che promuovono azioni rischiose senza adeguate informazioni tecniche. La prudenza, invece, è fondamentale per godersi le bellezze della montagna in sicurezza.

  9. Secondo me fare escursioni in montagna è molto bello e soprattutto appagante. Infatti credo che porsi un obiettivo di questo genere e successivamente raggiungerlo ci possa dare una grande iniezione di fiducia, soprattutto nei nostri mezzi. Ovviamente occorre moderare il percorso in base alle nostre conoscenze, evitando il cosiddetto “passo più lungo della gamba”. In questo periodo, purtroppo, si sentono un sacco di tragedie che stanno interessando questo ambito, proprio per questo l’attenzione deve sempre essere massima.

  10. Il Ticino è un cantone alpino, di conseguenza la maggioranza dei sentieri si trova in montagna e lontani da strade e abitati. Quando si va in montagna bisogna prevedere e preparare molteplici aspetti, per prima cosa bisogna sempre comunicare a qualcuno che giro si vuole fare, poi vestirsi in modo adeguato (in altura può diventare freddo e piovoso da un momento all’altro, anche i raggi UV non sono da sottovalutare, anche d’inverno). Bisogna pensare che se succede qualcosa può passare molto tempo prima che arrivi qualcuno ad aiutarci e che se non riusciamo a chiamare i soccorsi potrebbe non passare nessuno anche per giorni, soprattutto se fuori sentiero. Anche solo avere da mangiare e bere è una questione importante, in caso di bivacco d’emergenza e necessario avere anche abiti caldi e idrofobi. È veramente importante non uscire dai percorsi segnalati se non si conosce la zona, per questo bisogna pianificare in anticipo l’itinerario. Anche trovarsi in montagna di notte è fortemente sconsigliato, come sostare sotto scoscendimenti instabili. Personalmente consiglio di attivare la geolocalizzazione sull’applicazione della REGA prima d’intraprendere l’escursione.

  11. A mio parere la principale fonte dell’aumento degli infortuni in montagna è la “pressione psicologica” proveniente dai ‘social’ ma anche dalla televisione e via dicendo, tutti ci spingono verso le passeggiate in montagna sostenendo che sono un’attività sana e adatta a chiunque.
    Per quanto andare in montagna faccia bene sia al corpo che allo spirito, bisogna tenere presente che essa può essere molto pericolosa, e anche se in passato abbiamo fatto grandi escursioni non possiamo ritenerci troppo esperti per non incorrere in difficoltà.
    Prima di partire per un’escursione, a mio parere, è necessario pensare bene a cosa potremmo aver bisogno, e di conseguenza portarsi tutto l’occorrente; questo perché in montagna le condizioni possono cambiare molto velocemente, da zone soleggiate a zone d’ombra, e anche le stesse condizioni atmosferiche possono ribaltarsi.
    È quindi imperativo avere tutto ciò che ci potrebbe servire per poter sempre tornare a casa in sicurezza e in tutta tranquillità.
    Per prepararsi adeguatamente è anche necessario informarsi sul territorio in cui ci si sta per avventurare, per evitare sorprese spiacevoli.
    In conclusione le escursioni sono sicuramente un ottimo modo per passare un weekend in compagnia, lontani dal caos del mondo moderno: attenzione però a non sottovalutare la montagna e prestare sempre la dovuta attenzione, perché anche qualcosa di molto banale, in montagna può trasformarsi in una tragedia.

  12. In Svizzera, l’escursionismo è sempre più praticato, ma questo ha portato a un aumento degli incidenti.
    Molti affrontano i sentieri senza la giusta preparazione o attrezzatura, spesso influenzati dai social media che spingono a cercare situazioni estreme. Anche i percorsi più facili possono nascondere pericoli, perciò è importante prepararsi bene, conoscere i propri limiti e andare in montagna con prudenza.
    Per di più anche i più esperti possono avere incidenti, quindi il rispetto per la montagna e la consapevolezza dei rischi sono importantissimi: sempre da prendere in considerazione per un’escursione sicura.

  13. Negli ultimi anni gli infortuni in montagna sono aumentati rapidamente divenendo un fenomeno piuttosto preoccupante. Una causa di questo incremento è certamente dettata dal fatto che negli ultimi tempi sono aumentate le persone che praticano questo sport. Succede che spesso si sottovalutano i pericoli alpini e si pensa sia una “cavolata” scalare una montagna. Sono dell’idea che bisogna prepararsi mentalmente e soprattutto nell’attrezzatura, scegliendo accuratamente quella più adatta per la scalata. Non si dovrebbe scegliere un percorso a caso ma guardare bene i cartelli e scegliere il percorso più adatto alle proprie possibilità. Fare prevenzione e avere consapevolezza è fondamentale per fare una escursione in montagna sicura e piacevole.

  14. Dal mio punto di vista l’escursionismo è un’ attività che va presa molto seriamente e va svolta passo per passo finché non si è abbastanza esperti per i tragitti più complicati.
    Inoltre, come in ogni ambito, bisogna essere attrezzati in maniera perfetta e con un abbigliamento adatto.
    Non bisogna affatto sottovalutare quello che si sta facendo perché basta un piccolo errore per farsi male.

  15. Negli ultimi anni in Ticino c’è stato un considerevole aumento di infortuni e quindi di vittime in montagna.
    Questo perché molte persone affrontano i percorsi e i sentieri con estrema leggerezza, credendo che non sia necessaria una corretta preparazione.
    Infatti, tante volte capita che in montagna si incontrino persone in infradito, con scarpe da tennis oppure poco equipaggiate, che mancano della necessaria attrezzatura.
    Per queste persone la montagna non può che essere ostile in quanto il pericolo nel percorrere questi sentieri è sempre dietro l’angolo.
    A mio modo di vedere, così come per nuotare al mare o in piscina è necessario saper effettivamente nuotare, allo stesso modo sarebbe consigliato apprendere le nozioni base da applicare in determinate situazione pericolose che si potrebbero incontrare in montagna, in modo tale che in situazioni di emergenza o di estrema necessità l’escursionista sappia come intervenire in modo corretto e mirato.

  16. La sicurezza in montagna è fondamentale per garantire un’esperienza piacevole e senza rischi. Prima di intraprendere un’escursione, è essenziale informarsi sulle condizioni meteorologiche e sul percorso. Equipaggiarsi con abbigliamento adeguato e strumenti di navigazione può fare la differenza. È importante anche avvisare qualcuno del proprio itinerario e dei tempi previsti. Durante l’escursione, è fondamentale rimanere sui sentieri segnalati e prestare attenzione ai segnali di pericolo. Infine, ascoltare il proprio corpo e non esitare a tornare indietro se le condizioni diventano avverse.

  17. Il trekking in montagna è un’esperienza affascinante e appagante, ma richiede una preparazione accurata e un profondo rispetto per l’ambiente. La montagna è un luogo mutevole, dove le condizioni possono variare rapidamente. Per questo motivo, è fondamentale affrontare ogni escursione con consapevolezza e prudenza.
    I pericoli insiti nell’ambiente montano sono molteplici: dal mal di montagna, causato dalla diminuzione di ossigeno, alle condizioni meteorologiche avverse, fino al rischio di perdersi o di incidenti.
    Per godere al meglio di questa esperienza è indispensabile pianificare con cura ogni escursione, scegliendo itinerari adatti al proprio livello di preparazione e informandosi sulle condizioni meteo.

  18. La montagna è sicuramente un ambiente che va scoperto e ascoltato, non sottovalutarlo. Quando si fa una qualsiasi escursione bisogna mettere in conto i rischi che si possono percorrere e di conseguenza prendere delle misure in maniera preventiva.

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