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Una tabella per prevedere i tempi nella frazione a corsa

“Nella corsa a piedi si “toglie la maschera” ed emergono le doti vere dell’atleta, ossia le sue capacità effettive di resistenza, forza muscolare e determinazione mentale.” – N. Pfund, Triathleta per passione, p. 120

La corsa a piedi è l’ultima frazione nelle prove di triathlon e viene quindi affrontata dopo che il nostro organismo è già stato impegnato e sollecitato per più o meno diverso tempo nell’ambito delle due altre tratte, quella a nuoto e quella in bicicletta.

Per chi affronta le prove nella triplice disciplina con intenti agonistici è necessario quindi preservare energia e gambe per questa ultima frazione, che è indubbiamente quella che decide ogni gara sulla triplice distanza, sia di corta che di lunga durata.

Nella corsa a piedi si può bene dire che si “toglie la maschera” ed emergono le doti vere dell’atleta, ossia le sue capacità effettive di resistenza ma anche di forza mentale.

Ma che tempi occorre prevedere, ad esempio in una prova su distanza Ironman, per degli atleti che hanno già avuto dei riscontri su distanze di cinque oppure dieci chilometri?

In base a questa tabella (vedi sotto) stilata da un gruppo competente di esperti della triplice disciplina dovrebbe essere possibile prevedere, sulla base del proprio personale, i tempi nella frazione a corsa in una prova di triathlon, dallo Sprint all’Ironman.

Che ne dite? Personalmente devo essere sincero, un po’ effettivamente mi ritrovo!

Leggi ancheL’importanza del peso corporeo negli sport di resistenzaAvere un piano di allenamentoCorrere per meditareMigliorare la velocità nella corsaDimagrire con la corsa

Fonte: Triathlon, che passione!

Foto: copyright Getty Images

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