Questa sera il cielo
è caduto nel lago
e nasce un sole rosso
sul fondo
a illuminare di fuoco
tutto il mondo
a galla sull’acqua
canneti una folaga
i miei occhi incantati.
Questa sera il cielo
è caduto nel lago
e nasce un sole rosso
sul fondo
a illuminare di fuoco
tutto il mondo
a galla sull’acqua
canneti una folaga
i miei occhi incantati.
Una volta ci si sfogava al bar, oggi si va dallo psicologo. Non c’è dubbio: la salute mentale è diventata la nuova priorità nazionale. E poco importa se il prezzo di un’ora di terapia supera ormai quello di un weekend in un albergo a Rimini: lo pagherà la cassa malati.
È assurdo immaginare che qualcuno salga fino alla cima del Basodino (3273 m), affrontando fatica e dislivello, solo per distruggere simboli che rappresentano fatica, memoria e comunità. Un gesto privo di senso, che trasforma un’impresa personale e un luogo condiviso in un atto di vandalismo inutile. Invece di celebrare la vetta, la si svuota di significato.
Ci sono viaggi che si vivono con la macchina fotografica in mano, e altri che si portano dentro con il fiato corto, le gambe stanche e il cuore pieno. La mia vacanza in Engadina appartiene a questa seconda categoria: giorni in cui ho cercato sentieri, laghi e silenzi, e in cui ho trovato molto più di ciò che immaginavo.
C’è una bellezza che affascina e una che fa riflettere. La passeggiata di oggi in Engadina, da Pontresina alla Capanna Tschierva, è un incontro con entrambe. Un percorso immerso nella natura alpina, ma anche un viaggio silenzioso tra le tracce visibili di un cambiamento che avanza, inesorabile: il ritiro dei ghiacciai.