Questa sera il cielo
è caduto nel lago
e nasce un sole rosso
sul fondo
a illuminare di fuoco
tutto il mondo
a galla sull’acqua
canneti una folaga
i miei occhi incantati.
Questa sera il cielo
è caduto nel lago
e nasce un sole rosso
sul fondo
a illuminare di fuoco
tutto il mondo
a galla sull’acqua
canneti una folaga
i miei occhi incantati.
Silvaplana si sveglia sotto un cielo terso, incastonato tra le cime affilate dell’Engadina. L’aria ha quella freschezza alpina che punge le narici e invita a respirare a fondo. Salgo in sella alla mia e-bike con un pensiero preciso: oggi si pedala verso l’Albula, in silenzioso omaggio a Gino Mäder.
Javad è un mio ex allievo che da qualche anno si è appassionato di alpinismo. Ancora giovane ma con un fisico molto atletico ha affrontato diverse scalate sulle montagne ticinesi dimostrando grande dimestichezza anche su passaggi “complicati”. Il suo ultimo grande traguardo è stata la scalata del “mitico” Cervino. Un’avventura non facile ma che fortunatamente è finita bene!
Il mattino a St. Moritz è fresco, limpido, con l’aria che profuma di pini e roccia umida. Le prime luci sfiorano il lago come dita leggere, mentre le cime alpine si tingono d’oro e arancio. Il paese è ancora silenzioso, ma già si percepisce un fremito, una tensione leggera che sale insieme alla luce. È il giorno del Vertical del Piz Nair.
Ci sono luoghi che sembrano fatti apposta per rallentare i pensieri e lasciar parlare il corpo. La piana tra Silvaplana e Sils Maria, in Alta Engadina, è uno di questi. Un sentiero sterrato corre accanto al lago, piatto e silenzioso, incorniciato da boschi e montagne…