Se il corpo lo segnala è meglio rallentare, oggi su “ExtraSette”

“Se il corpo lo segnala è meglio rallentare”, questo il titolo del mio contributo di oggi su “Extra Sette”, settimanale del venerdì allegato al “Corriere del Ticino”.

Di cosa si parla? In due parole è presto detto: dei rischi a cui si va incontro se si è presi dall’euforia di volersi migliorare continuamente.

Se il nostro corpo risponde subito e bene agli stimoli allenanti, migliorando le proprie prestazioni in maniera anche sorprendente, con il tempo, raggiunto un certo livello di rendimento, si assiste ad un assestamento.

In altre parole, per poter progredire anche di poco occorre allenarsi sempre di più e in maniera molto mirata, direi quasi “scientifica”.

Così capita spesso che chi si lascia prendere dall'”euforia” dei miglioramenti alla fine tende ad esagerare, con il rischio di infortunarsi oppure di finire in overtraining.

Il mio consiglio, che cerco di sottolineare in questo articolo, è quello di non esagerare, sapendo che il nostro corpo ha un punto limite di miglioramento, oltre il quale diventa spesso molto rischioso “avventurarsi”.

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“Avete già visto uno stagno: sopra, un’irrequietezza di insetti, moscerini, libellule che vibrano, si agitano, sfrecciano qua e là; sotto, lo stagno, immoto, appena sfiorato. Questa è l’immagine che certe volte mi faccio del Ticino” (S. Toppi in “Per conoscere la Svizzera italiana”, 1983, p. 155).

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