Cerca
Close this search box.

“Meglio correre da soli o con altri?”, oggi su “ExtraSette”

È meglio correre da soli o in compagnia? È questo il tema che affronto oggi nel mio contributo su “ExtraSette”, rivista settimanale del venerdì allegata al “Corriere del Ticino”.

Devo dire che nel corso degli anni ho avuto occasione per sperimentare entrambe queste “opzioni”. E in entrambi i casi si possono intravvedere dei punti favorevoli e interessanti.

Correre da soli, ad esempio, ci consente di vivere un momento tutto nostro. In modo davvero profondo. È l’occasione per apprezzare il “qui e ora”, le particolarità e le bellezze del posto in cui ci troviamo e stiamo correndo, per lasciare che la mente si liberi e rincorra pensieri positivi…

Ma anche correre in compagnia, ha i suoi lati interessanti. Non solo perché, appunto, si beneficia della presenza di altre persone, ma anche perché in gruppo è più facile “infilare” degli allenamenti di qualità che spesso da soli sarebbero troppo duri da affrontare.

E si sa che la “qualità” è fondamentale se si vuole migliorare nella corsa a piedi.

Insomma, la corsa ci offre entrambe le opportunità. Sta a noi decidere quale scegliere a dipendenza delle nostre inclinazioni e interessi (anche del momento).

Per quanto mi riguarda, come ho detto all’inizio e come sottolineo anche nell’articolo, a me piace sia correre da solo che in compagnia. In quest’ultimo caso mi succede soprattutto la domenica mattina, quando esco con un gruppo di amici molto affiatato (gruppo che ha preso il nome di “PANDA”, dalle iniziali dei nomi dei suoi componenti “storici”).

Un gruppo che a volte si “allarga” con la presenza e l’arrivo di un nuovo amico sportivo che decide di aggregarsi magari solo una volta ogni tanto, e grazie al quale l’uscita assume un sapore certamente ancora più bello e coinvolgente.

ti può interessare anche

Incontro con l’autore: «Il pescatore e il turista» di Heinrich Böll

“Il pescatore e il turista” è un breve racconto di Heinrich Böll che illustra un contrasto tra due visioni della vita. Un turista benestante osserva un pescatore che riposa accanto alla sua barca e gli chiede perché non sia in mare a pescare. Il pescatore risponde che ha già pescato abbastanza per oggi. Il turista, stupito, cerca di spiegargli che se lavorasse di più, potrebbe guadagnare di più, comprare altre barche, assumere equipaggio e alla fine diventare ricco, per poi ritirarsi e godersi la vita in tranquillità.

leggi tutto »

«Ed è subito sera» di Salvatore Quasimodo

Una poesia breve ma densa di significato. Quasimodo riflette sui temi della solitudine, della caducità della vita e del destino ineluttabile della morte. Il tono è malinconico e meditativo, con un forte richiamo alla fragilità dell’esistenza umana.

leggi tutto »

CADEL EVANS, DALLA BICICLETTA ALLA CORSA IN MONTAGNA

C’è un nome in più nel mondo della corsa in montagna ed è di assoluto prestigio: è nientemeno quello di Cadel Evans ex campione del ciclismo, vincitore al mondiale del 2009 e trionfatore del Tour de France nel 2011.

Il corridore 47enne da qualche anno si cimenta nelle corse in montagna dimostrando che quando la strada si impenna è sempre un avversario temibile anche se non si sale in bicicletta.

leggi tutto »

Incontro con l’Autore: «I GIORNI PERDUTI» di Dino Buzzati

I giorni perduti è un racconto di Dino Buzzati che riflette sul tema del tempo e sul rimpianto per le opportunità mancate. Il protagonista, un uomo di mezza età, riceve una visita inaspettata da un misterioso personaggio che si presenta come l’incaricato di recuperare i «giorni perduti». Questi sono giorni in cui il protagonista ha sprecato tempo o non ha vissuto appieno la propria vita.

leggi tutto »