I limiti nello sport tra “coraggio” e “umiltà” (Storie, RSI)

Invitato di recente a Storie sulla RSI, Radiotelevisione Svizzera di lingua Italiana, condotto dalla brava giornalista Rachele Bianchi Porro, mi è stato chiesto di parlare dei “limiti” nello sport. Ovvero: quando il superamento dei limiti è sensato e quando può essere considerato pericoloso? Tema interessante e certamente d’attualità. 

Interessante perché la sfida al limite è parte integrante del concetto di sport. D’attualità, in quanto proprio in questi ultimi anni si è assistito a un proliferare di gare “estreme” (nel campo del running, ad esempio, le cosiddette “ultra”: ultra trail, ultra maratone, ecc.) dove i partecipanti, soprattutto atleti amatori, si cimentano in competizioni molto esigenti.

Si tratta di contesti dove non di rado si crea, in parallelo, un forte senso di appartenenza dei partecipanti. Oggi ci sono tante “tribù”, chiamiamole così, ciascuna con le proprie caratteristiche (abbigliamento, comportamento, ecc.) a dipendenza dello sport estremo praticato.

Dico subito che non sono contrario a queste sfide estreme dove anzi vedo del positivo, anche se ammetto per primo che in tanti casi le considero delle imprese veramente molto difficili ed esigenti, soprattutto pensando che vengono affrontate, per l’appunto, non da atleti professionisti ma da semplici amatori.

Partecipare a un trail di cinquanta o addirittura cento chilometri (ma ce ne sono pure di più massacranti) con spesso molti metri di dislivello da superare su dei sentieri di montagna è una sfida che mette alla prova le risorse dell’individuo, sia dal punto di vista delle capacità fisiche che mentali.

Il percorso per giungervi, ovvero tutta la preparazione che c’è alle spalle, è però molto interessante e ricco di significato ed è fatto di fatica, perseveranza, gestione corretta delle proprie capacità fisiche. Ma anche e spesso, di condivisione, di allenamenti in comune, di contatto stretto con la natura e il territorio.

Insomma, un percorso che è anche una bella occasione per crescere, per conoscersi meglio, per capire chi si è e cosa si vuole. E in questo sta il positivo di queste sfide, ovvero l’aspetto umano, educativo e formativo che ne è sotteso e ne è parte integrante.

Fin qui tutto bene, dunque, ma resta un punto che è poi una raccomandazione: questo percorso deve essere preparato in maniera davvero corretta, altrimenti si rischia, e il rischio in questo caso è davvero grande, di oltrepassare i propri limiti e quindi di farsi male.

Questo può avvenire facilmente se si tiene conto del fatto che molti di questi atleti non hanno sempre il tempo necessario per prepararsi e forse neppure le capacità e le conoscenze adatte per affrontare delle sfide tanto difficili, per le quali, a mio avviso, proprio perché discipline molto giovani, manca quel substrato di conoscenza e buon senso da metterle al riparo dagli eccessi.

Cosicché, per tornare al discorso sui limiti, il mio pensiero è che è giusto e buona cosa mettersi alla prova, confrontarsi con i propri “estremi” con l’obiettivo di migliorarsi costantemente. Ma occorre anche capire quando ci sono dei punti oltre i quali non possiamo oggettivamente andare.

Quindi affrontiamo senz’altro con coraggio i nostri limiti, ma abbiamo pure l’umiltà di accettarli se in certe situazioni si presentano come invalicabili.

Link: Snowboarder, Storie (RSI) domenica 9 ottobre 2022, ore 20.40

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

ti può interessare anche

Calendario Gare Sportive 2026 in Ticino: Running, Trail Running, Triathlon e Nuoto

Il calendario gare 2026 in Ticino si preannuncia ricco di eventi per tutti gli amanti della corsa a piedi, del trail running, del nuoto in acque libere e del triathlon. Dalle gare cittadine più veloci alle corse in montagna, fino alle traversate lacustri, il Ticino offre un contesto unico per vivere lo sport all’aria aperta.
In questo articolo trovi una panoramica aggiornata delle principali gare sportive 2026 in Ticino, ideale sia per chi cerca competizioni ufficiali sia per chi vuole pianificare la stagione sportiva con largo anticipo.

leggi tutto »

Ci ha lasciati Stefano Bernardoni, l’uomo dalle sfide impossibili

La notizia è giunta improvvisa, lasciando sgomento e silenzio. Stefano Bernardoni, ultrarunner di Dalpe, ci ha lasciati. Aveva sessant’anni.
Conosciuto da tutti come “il Berna”, era un uomo di grande gentilezza e discrezione, capace di farsi voler bene ben oltre il mondo della corsa. A suo modo è stato una figura speciale nell’universo dell’ultratrail, dove ha saputo distinguersi non per clamore, ma per passione autentica e rispetto profondo per la montagna.

leggi tutto »

Chi è Alex Yee, il fenomeno che riesce a vincere le olimpiadi di triathlon e a correre la maratona in 2:06:38

Alex Yee è molto più di un campione olimpico. È il simbolo di una nuova generazione di atleti capaci di unire talento, intelligenza sportiva e profondità umana. Nato e cresciuto a Lewisham, nel sud-est di Londra, porta con sé una storia fatta di radici multiculturali, sacrificio e determinazione. Dalla corsa al triathlon, passando per momenti di grande difficoltà e rinascita, il suo percorso racconta non solo una carriera sportiva straordinaria, ma anche la costruzione di un’identità solida e consapevole.

leggi tutto »

Alex Yee protagonista a Valencia: il campione olimpico di triathlon vola e sfiora il record britannico in maratona

Alex Yee ormai non è più soltanto un fenomeno del triathlon: dopo l’ultima impresa alla Maratona di Valencia, può essere considerato a pieno titolo uno dei maratoneti più forti d’Europa. Il fuoriclasse britannico, oro olimpico nel triathlon un anno e mezzo fa a Parigi, ha confermato ancora una volta di avere un talento straordinario nella corsa, oltre che nel nuoto e nel ciclismo.

leggi tutto »