Ricercatori dell’Università di Dublino sostengono che in 30 minuti di corsa un adulto di 75 chili brucia 461 calorie, contro le 327 che brucerebbe andando lo stesso tempo in bicicletta o giocando a tennis. Che vuol dire? Che con il jogging puoi calare la tua pancetta il 40 per cento più velocemente. La camminata non basta, solo la corsa permette di raggiungere questo obiettivo combattendo anche ansia e stress.
Per avere benefici occorre dunque che l’impegno sia moderatamente intenso. Troppo, o troppo poco, non va bene. Personalmente per stabilire il mio “range” ideale calcolo il 70-80% della soglia anaerobica. La soglia non è la pulsazione massima, ma il punto in cui cominciamo a produrre una quantità di acido lattico eccessiva che il corpo non riesce più a smaltire. Deve essere stabilita con un apposito test – il test Conconi – che suggerisco a tutti.
Chi corre al di sotto del 70-80% della soglia rischia di avere benefici troppo limitati. Per chi invece va oltre, il pericolo è quello di stancarsi troppo.
C’è un’altra ragione per cui è importante dosare lo sforzo, e riguarda il consumo energetico. Una corsa di un’ora a regime relativamente intenso, ma mai troppo, spinge il nostro corpo a utilizzare i grassi come fonte energetica. Quindi, alla lunga, a ridurre la percentuale di grasso corporeo.
Se invece si esagera, ad esempio lavorando al 90-100% della soglia, il nostro fisico attinge alla cosiddetta benzina super, che è costituita dal glicogeno (zuccheri) e che si esaurisce in fretta ma non incide sul grasso.
Per queste ragioni, sia che si corra per il benessere o per perdere peso è importante, soprattutto per i principianti, tenere sott’occhio le pulsazioni con un cardiofrequenzimetro, piuttosto che allenarsi a sensazione col rischio di sbagliare.
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Fonte: La filosofia del Jogger
Sotto: Esempio di grafico con il risultato di un Test Conconi; nel caso specifico, l’atleta ha una soglia a circa 165-170 battiti con una velocità di poco inferiore ai 14 km/h (4’28” al chilometro).