
Non ben-avere ma ben-essere, oggi su “ExtraSette”
“C’è un paradosso da sciogliere. È quello del benessere. La nostra è una società in cui ve ne sarebbe in abbondanza. Eppure la gente è spesso insoddisfatta”. Oggi su “ExtraSette”. Buona lettura!
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Pensiero di Jorge Luis Borges sulla vita e i suoi “istanti”
ISTANTI
Se io potessi vivere un’altra volta la mia vita
nella prossima cercherei di fare più errori.
Non cercherei di essere tanto perfetto,
mi negherei di più,
sarei meno serio di quanto sono stato,
difatti prenderei pochissime cose sul serio.
Sarei meno igienico,
correrei più rischi,
farei più viaggi,
guarderei più tramonti,
salirei più montagne,
nuoterei più fiumi,
andrei in posti dove mai sono andato,
mangerei più gelati e meno fave,
avrei più problemi reali e meno immaginari.
Io sono stato una di quelle persone che ha vissuto sensatamente
e precisamente ogni minuto della sua vita;
certo che ho avuto momenti di gioia:
ma se potessi tornare indietro cercherei di avere soltanto buoni momenti.
Nel caso non lo sappiate, di quello è fatta la vita,
solo di momenti; non ti perdere l’oggi.
Io ero uno di quelli che mai andava in nessun posto senza un termometro,
una borsa d’acqua calda, un ombrello e un paracadute;
se potessi vivere di nuovo comincerei ad andare scalzo
all’inizio della primavera
e continuerei così fino alla fine dell’autunno.
Farei più giri nella carrozzella,
guarderei più albe e giocherei di più con i bambini,
se avessi un’altra volta la vita davanti.
Ma guardate, ho 85 anni e so che sto morendo.
JORGE LUIS BORGES

Una bicicletta per Natale!, oggi su “ExtraSette”
UNA BICICLETTA PER NATALE!
“Le emergenze ecologiche, l’invito a non inquinare l’ambiente, la necessità di fare movimento conferiscono un’aura di guizzante attualità alla bicicletta. È dunque ora di farci un pensiero per chi non l’avesse ancora. Magari pensando all’imminente Natale per fare – o farsi fare – un bel regalo.”
Nel numero di oggi di “ExtraSette” che trovate allegato al “Corriere del Ticino”, parlo del mio amore per la bicicletta, mezzo discreto ed ecologico, sicuramente attualissimo, che ci aiuta a sognare e forse a… farci sentire tutti un po’ più giovani… buona lettura!
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I giovani e il valore del tempo
“La vita e il tempo sono i migliori insegnanti. La vita ci insegna a fare buon uso del tempo e il tempo ci insegna il valore della vita.”
Mi sarebbe piaciuto se a scuola ci fosse stata una materia in più, e che mi venisse insegnata con il massimo impegno: ma nei curricula scolastici di ieri e di oggi e di ogni paese, non se ne trova traccia. Mi riferisco al TEMPO, alla idea e alla dimensione e alla natura del tempo umano, del “tempo di vivere”, e non già del suo concetto astratto fisico-matematico.
Avrei voluto che qualcuno me lo avesse detto, subito e presto, da bambino e da adolescente, che il tempo vola. Che maestri e professori e familiari e amici più anziani, me lo avessero fatto capire quando ancora serviva a qualcosa, o avrebbe potuto servire, che i nostri giorni si consumano in fretta, sempre più in fretta.
Ma come pudicamente e ipocritamente la nostra società tace della morte, la cancella dal nostro orizzonte esistenziale, non fa nulla per sottolineare quanto sia prezioso, irrecuperabile e drammaticamente determinante ogni istante della nostra vita.
Ci lascia crescere nell’illusione dell’eternità, e inventa addirittura come immutabile la categoria dei giovani: che giovani restano in realtà per pochissimo tempo. E poi sono già uomini, adulti sul punto di invecchiare, anziani in attesa del nulla…
È alla luce di questa rimozione della brevità della vita, che al contrario si dovrebbe impostare – per rovesciarne i deprimenti effetti – ogni disciplina pedagogica. L’arte è lunga e la vita è breve, diceva un vecchio e inascoltato adagio. Ma è proprio così. E quando si parla di ricostruire valori che si sono fatti evanescenti, bisognerebbe proprio cominciare dal recupero del valore del tempo, che nessuno può mettere in discussione.
Tutti noi abbiamo poco tempo: per compiere un lavoro, per conseguire un risultato, portare a termine un progetto, godere di un amore o guarire le ferite di un dolore.
I giovani in particolare, a cui dedico questi miei pensieri di fine anno scolastico (e soprattutto a quelli delle ultime classi che lascio dopo alcuni anni di bella e arricchente esperienza in comune): hanno poco tempo per capire quali sono i loro interessi, quale la strada che veramente “sentono” di dover seguire e, in definitiva, anche per “essere giovani”, poiché la loro età vola via e si dissolve in un soffio…
A TUTTI i miei allievi degli ultimi anni un augurio sincero di un futuro radioso e ricco di soddisfazioni!