
Da Andermatt a Strasburgo lungo la ciclabile del Reno
PARTENZA DA ANDERMATT
Questa mattina, una mattina calda di inizio estate, ho preparato le mie cose e sono partito da casa in bicicletta senza voltarmi indietro. Sono sceso alla stazione dove ho acquistato un biglietto di sola andata, insieme a un cappuccino e una brioche.La mia meta stava a nord, un nord così perfettamente astronomico che sarebbe bastata la bussola a raggiungerlo. Un nord al centro, più precisamente il cuore delle Alpi, alla sorgente del grande fiume Reno. Il mio sogno? Percorrere una parte della “Rheinradweg”, la famosa ciclabile del Reno, toccando Svizzera, Liechtenstein, Austria, Germania e Francia: dalla sorgente alpina, presso Andermatt fino a Strasburgo, capitale europea. Dal cuore della Svizzera, dunque, a quello simbolico dell’Europa con nel mezzo circa 650 km a combustione lenta, tanta storia e natura, come sempre tante annunciate emozioni… Ed ora eccomi qui: seduto su un muretto di fronte al “Könige & Post” di Andermatt guardo verso l’alto e il passo dell’Oberalp (2044 m) che affronterò tra poco. Lassù incontrerò la sorgente del giovane fiume Reno e lo saluterò come si saluta un bambino ricco di grandi promesse…

TAPPA 1: ANDERMATT-COIRA, 96 KM
Paesaggi alpini, campanacci, chalet, grandi prati verdi, profumati e fioriti. E poi villaggi graziosi, gerani e fontane, paesi che diventano piccole città, montagne enormi, funivie, una lingua che cambia e si confonde, dal tedesco al romancio e viceversa. Grandi, infiniti prati verdi e pascoli che invadono le pendici delle montagne fino alla strada. La Surselva è un tripudio di colori, varietà ed emozioni. Percorrerla dalla cima fino qui, nella cittadina di Coira, la più antica della Svizzera con i suoi 5000 anni di storia, è un’esperienza più avvincente di un romanzo di successo.Un libro, la parola stessa, non sono in grado di esprimere tutte le emozioni che si provano nel pedalare rasoterra accanto e in compagnia del Reno che da piccolo fiume si è ormai fatto grandicello e maturo.Trovo una camera all’Hotel Stern un elegante 4 stelle con prezzi abbastanza abbordabili che scopro essere un albergo (anche) per ciclisti. Così, a cena, mi unisco nella bella “Stube” in legno a una allegra comitiva di olandesi, tutti biondi e con gli occhi azzurri, le facce tonde tonde e sorridenti.Oggi hanno affrontato la salita di Arosa e domani saliranno verso l’Albula. “Se vogliamo provare l’emozione della salita dobbiamo venire qui, perché da noi non se ne trovano neanche a pagarle”, mi dice ridendo uno di loro, sulla quarantina, già piuttosto alticcio. Annuisco, dicendo loro che il mio viaggio punta invece proprio verso le loro pianure. Ridiamo entrambi e poi brindiamo con un boccale di birra, augurandoci a vicenda nei prossimi giorni delle belle soddisfazioni nelle rispettive avventure ciclistiche.Intanto, a qualche centinaio di metri da qui, dove la campagna prende il sopravvento sugli ultimi residui di civiltà, il grande fiume Reno continua il suo lento cammino nel silenzio della notte.

TAPPA 2: COIRA-COSTANZA, KM 150
Paesaggio sereno. Azzurro intenso. Orizzonti aperti. Il lago di Costanza, punteggiato da mille barchette a vela bianche, in questa luminosa giornata di fine giugno avrebbe potuto ispirare qualche valente pittore impressionista…Oggi tappa di 150 km tutti pianeggianti con solo qualche saliscendi. È il secondo giorno che pedalo e solo adesso mi rendo conto di essere veramente in viaggio, di avere staccato gli ormeggi dal porto… È tempo di lasciare le zavorre che ci portiamo addosso, abbandonare ogni preoccupazione e lasciare che la strada e tutto quanto l’ambiente ti avvolga nel suo abbraccio amichevole.Penso alla mia giornata di oggi e vedo una ruota che corre sull’asfalto piatto e liscio, come una tavola da biliardo. Adesso è invece la mano che scivola sullo schermo dello smartphone e che vorrebbe raccontare le emozioni di una tappa iniziata a Coira e terminata sulla splendida ciclabile del lago di Costanza, ben sapendo che sarà impossibile rendere anche parzialmente l’idea di ciò che si è vissuto. Allora meglio lasciare perdere e vivere il momento. All’albergo Schiff am See ritrovo gli amici incontrati poco prima nella bellissima città di Costanza, quando appena arrivati la bici ha frenato davanti a un vassoio di birra in mano a una bionda vestita da cameriera. Mangiamo insieme e discutiamo del più e del meno finché la sera scende lieve, stemperata all’orizzonte; concerti di rane, stelle, musica in lontananza. Alberto, un signore sull’ottantina mi racconta spezzoni della sua vita di imprenditore davanti all’ultimo drink preso al bancone, finché la nostra Luna non inonda le colline specchiandosi nella calme acque del lago.

PARTENZA DA COSTANZA
La macchina muscolare tiene…”Questa mattina alle sei e mezzo mi sveglia una fame da lupi. Niente dolorini, tutto sembra a posto, gambe comprese, la macchina muscolare tiene. Devo riconoscere che in viaggio si vive meglio ma soprattutto ci si sente meglio che in mezzo alle scartoffie. La colazione in questo alberghetto è a misura di ciclista: salumi, uova, fichi, succhi, tè, yogurt, pane, brioche fresca e pure la grappa di prugno. Come sempre assaggio un po’ di tutto.Uscendo porto con me qualche fico. La signora in cucina mi dà un’occhiata di ammirazione quando le dico che sto percorrendo la ciclabile del Reno fino a Strasburgo. “Deve essere una splendida esperienza”, mi dice con un largo sorriso.Riempio la borraccia fino all’orlo di acqua fresca. La giornata è bella e si preannuncia ancora calda. Di prima mattina il verde intorno è cosparso di brume azzurre e io mi sento pronto per partire. Una buona giornata a tutti e a presto!

TAPPA 3: COSTANZA-BASILEA, KM 175
La tappa per Basilea, ormai a un passo da Francia e Germania e il cui centro storico si sviluppa intorno alla bella piazza del mercato (Marktplatz), dominata dal municipio in mattoni rossi, comincia con un’aria leggera, gli uccelli che cantano e una voglia matta di pedalare. È così, viaggiando in bicicletta si ritorna un po’ bambini e una volta inforcata si è presi dall’euforia di viaggiare assaporando un senso di assoluta libertà.Per il resto l’itinerario di oggi è stato molto bello e appagante come da previsione sebbene la meteo sia stata un po’ “ballerina”: partito con tempo bello e asciutto, man mano si è rannuvolato con anche a tratti pioggia per finire di nuovo con il sole a splendere e rischiarare tutto quanto. Dopo alcuni chilometri di divertenti saliscendi raggiungo la bella e storica cittadina di Stein am Rhein (con le case dalle splendide facciate decorate) e poi le cascate del fiume Reno a Sciaffusa. Da lì ancora qualche decina di chilometri nella bella campagna costeggiando il fiume e accompagnando a tratti alcune barchette solitarie di pescatori. Quando arrivo nella città renana, animata all’inverosimile, sono le 16.00. Visto che ho già riservato una stanza in un alberghetto del centro ho tempo per girovagare un po’. Mi siedo su una panchina che si affaccia sul fiume e osservo divertito gli intrepidi bagnanti che si lasciano trascinare dalla corrente del fiume (23 gradi), ormai di vaste dimensioni e solcato dalle navi mercantili.Davanti a me un getto d’acqua che spruzza il suo fiotto a qualche metro d’altezza. Sconfitto finalmente dalla gravità, il getto ricade attraversando la foschia. Quest’acqua, penso tra me, farà per qualche chilometro il mio stesso tragitto dei prossimi due giorni.Domani lascio la Svizzera per la Francia entrando in Alsazia. Una regione che non conosco e che perciò sono curioso di scoprire. Ma intanto la domanda è: “Dove si va a mangiare stasera?” Al “Cardinal” due strade più sotto, mi dice senza esitazione un napoletano brillantinato che pedala per un breve tratto vicino a me su una bici traballante da donna nelle caotiche strade della città renana. “Li vai tranquillo”.

PARTENZA DA BASILEA
Ore 8.00. Cielo azzurro. Tempo asciutto. Il comandante Meier annuncia ai passeggeri del volo LX 017 New York-Zurigo che tra cinque minuti ci sarà l’atterraggio sula pista di Kloten. Nella campagna sciaffusana una famiglia di viticoltori termina di scaricare i secchi sul piccolo trattore. A Morcote, in Ticino, quattro amici pensionati si sono dati appuntamento al bar sul lago per una partita a carte.E il ciclista-itinerante? Seduto al tavolino di una buvette sotto la grossa facciata del municipio di Basilea in pietra arenaria rossastra beve un caffè in attesa del momento magico, quello in cui la città, forse, si rileva e si racconta. Un attimo intenso, bello che però svanisce subito lasciando spazio all’attesa per la giornata. Oggi si lascerà la Svizzera per entrare in Francia nella bella Alsazia. La conclusione di tappa sarà a Colmar. Buona giornata a tutti!

Tappa 4: BASILEA-COLMAR
, km 80
Il difficile di Basilea è uscirne, imboccare la giusta via che ti immette sulla ciclabile, la ormai famosa “Euro 15”. All’inizio tutto sembra facile e sembra funzionare a meraviglia, ma in un attimo si può perdere – per una distrazione, una fatalità o, più semplicemente, per un’assenza di segnaletica – la giusta direzione e ritrovarsi nei labirinti delle zone industrali del Reno. Come è successo a me… Ne esco dopo aver visto cantieri enormi di ogni tipo ed essere stato sfiorato da giganteschi camion, finché finalmente trovo la via per la passerella che mi porta sulla sponda francese e… subito l’ambiente cambia. Da qui è una piacevole gita sulla ciclabile agli argini del fiume. Pedalo in solitudine pensando ai vantaggi che questa condizione può porre: non si dipende da nessuno, si chiacchiera e si ride con se stessi e in più si è più aperti nell’incontrare altre persone.Come oggi. Dopo una decina di chilometri, ho infatti incrociato forse il viaggiatore più incredibile su due ruote del pianeta: Yuri, un minatore in pensione. È polacco, ha 55 anni è quasi totalmente sdentato e ogni anno parte per un viaggio in bici. Ci incontriamo per caso in un punto di sosta e spontaneamente iniziamo a parlare un misto di francese e tedesco.Mi dice che ha attraversato diversi continenti e ora percorre la ciclabile del Reno in senso inverso. Dorme dove capita, alza la tenda in mezzo ai campi, si prepara un minestrone, dorme come una pietra, poi lo svegliano le greggi. Mi guarda con gli occhi tranquilli, color acqua, un sorriso disarmante. È chiaro, è lui il vero Kerouac della situazione! Proseguo senza fretta godendomi ogni colpo di pedale e ogni veduta nella bella campagna alsaziana e nell’ora in cui il sole comincia la sua parabola discendente mi appare Colmar, un tripudio di fiori e colori. La chiamano “Piccola Venezia” e ora capisco il perché. Qui il vino è molto buono, ne assaggio allora un bicchiere che mi viene consigliato da un gentile cameriere. Alle dieci di sera le strade sono quasi deserte. Un vento fresco ha dissipato le ultime tenue nuvole. Respiro l’aria che scende dalle colline. Le stelle brillano. Ho voglia di continuare e raggiungere domani la mia meta, Strasburgo.

ARRIVO A STRASBURGO!!! Fine del viaggio…
Ci sono momenti nella nostra vita che rimangono impressi per più tempo nella mente. Momenti particolari perché sognati da diverso tempo. A me è successo oggi quando ho raggiunto il centro storico di Strasburgo con la sua imponente cattedrale. Un altro sogno nel cassetto si è realizzato, compiere il tratto di ciclabile del fiume Reno dalla sorgente, sul passo dell’Oberalp, fino alla capitale europea di Strasburgo. 650 km a percorrenza lenta che mi hanno permesso di ammirare paesaggi e luoghi di grande bellezza, così come di conoscere persone interessanti, a volte straordinarie. Ma anche di ritrovare quella leggerezza nelle cose della vita che solo esperienze di viaggio del genere ti possono regalare.In questi post ho raccontato la mia piccola storia di viaggio: un racconto di un itinerario a pedali che può servirvi da guida ma che mi piacerebbe pure servisse ad incitarvi a mollare gli ormeggi e andare, perché pedalare rischiara la mente, conforta il cuore e cura il corpo. Saluto ora il fiume Reno in un punto in cui ha ormai raggiunto una solida maturità. Gli restano ancora alcuni chilometri prima di terminare il suo viaggio e disperdersi nel grande mare. Laggiù troverà il suo punto d’arrivo ma noi sappiamo che su una montagna delle nostre Alpi, da un piccolo lago ad oltre duemila metri di quota, una nuova sorgente è pronta a fuoriuscire rinnovando la magia della vita.
Un abbraccio e a presto!


SUNSTAR HOTEL GRINDELWALD, IDEALE PER SPORTIVI
Al Sunstar Hotel Grindelwald ci sono stato di recente durante un mio soggiorno in questa splendida località nell’Oberland Bernese. Un soggiorno voluto per scoprire gli itinerari in bicicletta in una delle regioni più conosciute e rinomate della Svizzera.
Per un ciclista e un qualsiasi sportivo che intende programmare delle vacanze attive, in cui si muove e percorre parecchi chilometri al giorno, la scelta dell’albergo dove si soggiorna è un elemento fondamentale: perché ci permette di rilassarci e di assaporare a fondo le esperienze vissute in giornata.
Ebbene, devo dire che il Sunstar Hotel Grindelwald ha risposto pienamente alle mie aspettative dimostrandosi una struttura davvero all’altezza di ogni esigenza. Posizionato strategicamente con una vista eccezionale sulla mitica parete nord dell’Eiger che riflette la propria luce in lontananza, è punto di partenza per le più belle uscite ed escursioni.
Anzitutto verso il Grosse Scheidegg, vera attrazione per ogni ciclista che ha anche la possibilità di noleggiare se vuole, proprio di fronte all’albergo, delle comode e-bike per salire lungo i quasi dieci chilometri che portano ai 1962 metri del passo, un ampio altipiano posto sotto i 3692 m del Wetterhorn.
Altri itinerari sono possibili e direi quasi irrinunciabili: come una puntata verso le località di Wengen e di Lauterbrunnen, con la splendida valle scavata tra due pareti di montagne e dalle quali fuoriescono a tratti cascate davvero impressionanti. Oppure, per i ciclisti più allenati, affrontando il circuito che da Grindelwald scende a Interlaken per proseguire in direzione di Brienz e Meiringen e da qui affrontare la salita che dal versante opposto porta sempre sul Grosse Scheidegg.
Tanti chilometri sapendo che però la sera si è un po’ come coccolati dall’ambiente sereno e molto confortevole del Sunstar Hotel Grindelwald, dove la gentilezza e lo spirito d’accoglienza sono davvero un fiore all’occhiello. Così come altre particolarità: dal mangiare (un buffet della colazione ricchissimo e per ogni palato) alla zona fitness e spa molto accoglienti per finire alla bella piscina interna con vista imprendibile verso le montagne.
Che dire? Un grazie di cuore allo staff che mi ha permesso di vivere questi splendidi giorni a Grindelwald e in particolare al direttore Sven Briseid a cui va tutta la mia riconoscenza. Da parte mia una promessa: tornerò certamente in questa località e soggiornerò ancora al Sunstar, perché è mio desiderio tornare in bicicletta in questi splendidi luoghi della nostra amata Svizzera.


IL SOGNO: LA “VIARHÔNA” IN BICICLETTA
Da tempo riflettevo sul fatto che vi sono dei viaggi che sentiamo di dover fare. Non i soliti viaggi banali in terre lontane stile “pacchetti vacanza”. Ma quei viaggi di cui sentiamo un richiamo particolare e che a dispetto della fatica e degli inconvenienti, della scomodità e delle bizze del tempo, della paura di non farcela, sogniamo spesso, sicuri che prima o poi arriveremo alla meta.
Non è un fatto razionale. Per taluni si tratta di un’autentica spinta interiore. Una terra lontana ci chiama, un’avventura annunciata e appena percepita, con la promessa di qualcosa che neanche sappiamo. È qualcosa che dobbiamo a noi stessi, che è dentro di noi e per la quale siamo disposti a tutto.
Il sogno del viaggio
Così, una mattina, una mattina calda di inizio estate, ho preparato le mie cose e sono partito da casa in bicicletta e con lo zaino in spalla senza voltarmi indietro, per dare seguito a quella spinta interiore, a quel sogno di un viaggio che covavo dentro di me.
Sono sceso alla stazione di Lugano dove ho acquistato un biglietto di sola andata, insieme a un cappuccino e una brioche.
La mia meta stava a nord, un nord così perfettamente astronomico che sarebbe bastata la bussola a raggiungerlo. Un nord al centro, più precisamente il cuore delle alpi, alla sorgente del grande fiume Rodano.
Il mio sogno? Percorrere per intero la “ViaRhôna”, la famosa ciclabile che seguendo fedelmente il fiume ti porta dalla sorgente, sul passo della Furka, fino al mare, dalle parti di Arles in Camargue, nel sud della Francia.
Dal cuore della Svizzera, dunque, al Mediterraneo con nel mezzo circa 850 km a combustione lenta, tanta storia e natura, tante annunciate emozioni…
Tra natura e storia a fil di fiume
Diciamolo subito: la ciclabile del Rodano non è un percorso difficile, perché seguendo il corso di un fiume dalla sua sorgente fino al mare è per sua natura destinato a scendere leggermente.
Inoltre, una buona tratta in territorio francese, grosso modo da Valence fino al mare, beneficia del vento a favore, il famoso Mistral, che soffia da nord-ovest facilitando non poco il compito del ciclista, anche di quello che ama muoversi con le borse.
Certo, la distanza complessiva è notevole, ma in genere il percorso viene suddiviso in tappe dalla lunghezza variabile a dipendenza delle capacità di ciascuno. A questo proposito esistono numerose guide con vari consigli anche sul pernottamento.
Vale la pena comunque non avere fretta e gustarsi appieno questa ciclabile che è per la gran parte in sicurezza, ovvero su un tracciato indipendente e asfaltato, lontano dalla strade principali e quasi sempre a lato del fiume.
È inoltre un percorso ricco di paesaggi straordinari e storie affascinanti. Dai panorami alpini fino al Mediterraneo, il Rodano, dapprima fiume giovane e poi sempre più maturo e imponente, è testimone di una storia millenaria che si è svolta e si è sviluppata sulle sue rive.
I politici e gli amministratori delle regioni attraversate ne sono del resto consapevoli, così come conoscono le potenzialità della “ViaRhôna” nell’ottica di una promozione turistica. “Un ciclista spende mediamente più di un automobilista”, ha detto ad esempio Nicolas Daragon, vice presidente del consiglio regionale dell’Alvernia-Rodano-Alpi, nonché sindaco di Valence. “Se l’automobilista, al suo passaggio, lascia circa 45 euro, il ciclista ne lascia 70 e quindi per noi rappresenta un tipo di turismo più interessante dal punto di vista economico”.
La strada che racconta storie
Noi continuiamo però a pedalare sulla nostra bicicletta, con la strada che si srotola sotto le ruote che corrono veloci e comincia a raccontarci storie di città, luoghi e persone…
E così scopri, lungo il percorso, un passato di grande bellezza e un presente tutto da conoscere: gli chalets dell’alto Vallese, il Lavaux patrimonio Unesco, il Lemano dalle forme perfette e l’acqua azzurra, l’elegante Ginevra, i piccoli villaggi come Seyssel nell’Alta Savoia, la splendida Lione, dove la Saona entra nel Rodano, e poi Avignone città dei Papi, e ancora la variopinta Arles, fin giù in Camargue di una Francia bruciata dal sole di queste giornate di inizio estate…
Perché sì, la bicicletta resta uno strumento di conoscenza alternativo e mezzo ideale per spostarsi, per rincorrere quel determinato viaggio, lungamente atteso che sentiamo di “dover fare”, malgrado le incertezze e le scomodità, le bizze del tempo e la paura di non farcela. Un viaggio che spesso e quasi per magia, diventa esso stesso sogno. Uno splendido sogno.
Fonte: ExtraSette, 27 settembre 2019
Maggiori info: www.viarhona.com

Profumi e colori dell’autunno, oggi su “ExtraSette”
Un fascino discreto e irresistibile. La bella Valle Bedretto esercita su chiunque ha la fortuna di attraversarla un’attrazione inspiegabile.
Oggi su “ExtrasSette” 🙂
Leggi anche: Ricominciare con prudenza; Trovare tempo per se stessi; La corsa, che passione!; Turismo lento e sci di fondo; Dare sempre il meglio di sé; Se il corpo lo segnala è meglio rallentare; L’allenamento e i suoi principi; L’attività fisica aiuta lo studio; Correre da soli o in compagnia?; Il mio rapporto con lo sport; Quei chiletti di troppo… che ci rallentano nella corsa; I benefici del Nordic walking; In forma a ogni età; Le attività fisiche più salutari; Via dall’auto, intervista a Yuri Monaco; Ticino, terra di ciclismo; Dal Ceresio al San Grato; La resilienza risorsa interiore; StraLugano, energia positiva; Il movimento è medicina; Purificarsi sul Monte Bar; Le insidie dell’overtraining; Nell’antico cuore del Ticino; Alto il numero degli sportivi; Allenamenti strutturati, un miglior rendimento; Le proprietà benefiche del nuoto; Da Grono a Santa Maria in Val Calanca; Tremola libera per i cicloturisti; Perché praticare uno sport di resistenza?; La Verzasca in bicicletta; Tutta la vita in movimento; Per dimagrire una lunga corsa; Onsernone, una valle tante storie; Il giardino incantato del Klausen; Per migliorare corsa e velocità; La ciclabile del lago di Costanza; Il peso influenza la prestazione; Donne e sport: binomio vincente; La vita è bella dal sellino di un’e-bike!; La Maratona della Grande Mela; La Penudria in bicicletta; Elogio dello sforzo, se non eccessivo; La preparazione piramidale; In forma col test Conconi; La palestra per tutti; Salire sul Brè al tramonto; Una bicicletta per Natale; Lo sport oggi è dappertutto; La Silvesterlauf e quella voglia di vivere; Un anno di sport per cambiare vita; Il proposito di inizio anno; Fondamentale la preparazione; Il pesante monito di Jim Fixx; Pedalando verso Sagno; Attività fisica, notti placide; Correre quando nevica; Per i boschi di Breganzona; La semplice gioia di fare sport; La sera di corsa al Monte Boglia; I consigli per iniziare a fare sport; Bisogna bere prima della sete; In bici al casolare di Serpiano; Corsa mattutina per dimagrire; Pedalare a filo dell’acqua; Concretizzare il cambiamento; Voti migliori grazie allo sport; Camminare per la città; Una scalinata con vista sul blu; Da Zurigo a Rapperswil; A Verdabbio in bicicletta; StraLugano, bella la città; L’insegnamento del dr. Arcelli; Monti di Ronco, vista sul lago; L’importanza dello stretching; La Sighignola e il suo balcone; Anche il tempo richiede qualità; Il giro del lago di Neuchâtel; Acqua tonica; Il giro del lago di Lucerna; Senza piacere si fallisce; Mont Ventoux, dio del male; L’importanza del recupero; Sulla sommità dei passi alpini; L’allenamento nel solleone; Progettati per muoversi; Dove Annibale valicò le Alpi; Perseveranza e disciplina; Una gita in Leventina; La “ViaRhôna” in bicicletta; Attimi intensi di vita; L’anima della Val Bavona; Il coraggio dell’umiltà

L’anima della Val Bavona, oggi su “ExtraSette”
LA MISERIOSA E SELVAGGIA VAL BAVONA
“Quando viaggiamo in bicicletta abbiamo la possibilità di essere più attenti a ciò che ci sta attorno, alle cose e al paesaggio. Com’era una volta quel luogo o solo quella strada che stiamo percorrendo? Com’era quella zona o quel villaggio fino a cinquant’anni fa?
Ma soprattutto: qual è la vera anima del posto? Perché ogni luogo, ogni regione, ogni valle del Ticino ha una sua caratteristica particolare, dovuta al paesaggio, alla storia, alla sua gente. È il bello del nostro Cantone, quella ricchezza di “particolarità” che fa sì che non ci si possa mai annoiare, che ogni uscita sia una nuova scoperta”.
Oggi su “ExtraSette” (supplemento del “Corriere”). Buona lettura!
Leggi anche: Ricominciare con prudenza; Trovare tempo per se stessi; La corsa, che passione!; Turismo lento e sci di fondo; Dare sempre il meglio di sé; Se il corpo lo segnala è meglio rallentare; L’allenamento e i suoi principi; L’attività fisica aiuta lo studio; Correre da soli o in compagnia?; Il mio rapporto con lo sport; Quei chiletti di troppo… che ci rallentano nella corsa; I benefici del Nordic walking; In forma a ogni età; Le attività fisiche più salutari; Via dall’auto, intervista a Yuri Monaco; Ticino, terra di ciclismo; Dal Ceresio al San Grato; La resilienza risorsa interiore; StraLugano, energia positiva; Il movimento è medicina; Purificarsi sul Monte Bar; Le insidie dell’overtraining; Nell’antico cuore del Ticino; Alto il numero degli sportivi; Allenamenti strutturati, un miglior rendimento; Le proprietà benefiche del nuoto; Da Grono a Santa Maria in Val Calanca; Tremola libera per i cicloturisti; Perché praticare uno sport di resistenza?; La Verzasca in bicicletta; Tutta la vita in movimento; Per dimagrire una lunga corsa; Onsernone, una valle tante storie; Il giardino incantato del Klausen; Per migliorare corsa e velocità; La ciclabile del lago di Costanza; Il peso influenza la prestazione; Donne e sport: binomio vincente; La vita è bella dal sellino di un’e-bike!; La Maratona della Grande Mela; La Penudria in bicicletta; Elogio dello sforzo, se non eccessivo; La preparazione piramidale; In forma col test Conconi; La palestra per tutti; Salire sul Brè al tramonto; Una bicicletta per Natale; Lo sport oggi è dappertutto; La Silvesterlauf e quella voglia di vivere; Un anno di sport per cambiare vita; Il proposito di inizio anno; Fondamentale la preparazione; Il pesante monito di Jim Fixx; Pedalando verso Sagno; Attività fisica, notti placide; Correre quando nevica; Per i boschi di Breganzona; La semplice gioia di fare sport; La sera di corsa al Monte Boglia; I consigli per iniziare a fare sport; Bisogna bere prima della sete; In bici al casolare di Serpiano; Corsa mattutina per dimagrire; Pedalare a filo dell’acqua; Concretizzare il cambiamento; Voti migliori grazie allo sport; Camminare per la città; Una scalinata con vista sul blu; Da Zurigo a Rapperswil; A Verdabbio in bicicletta; StraLugano, bella la città; L’insegnamento del dr. Arcelli; Monti di Ronco, vista sul lago; L’importanza dello stretching; La Sighignola e il suo balcone; Anche il tempo richiede qualità; Il giro del lago di Neuchâtel; Acqua tonica; Il giro del lago di Lucerna; Senza piacere si fallisce; Mont Ventoux, dio del male; L’importanza del recupero; Sulla sommità dei passi alpini; L’allenamento nel solleone; Progettati per muoversi; Dove Annibale valicò le Alpi; Perseveranza e disciplina; Una gita in Leventina; La “ViaRhôna” in bicicletta; Attimi intensi di vita

La “ViaRhôna” in bicicletta, oggi su “ExtraSette”
Sul numero di oggi di “ExtraSette” (supplemento del “Corriere del Ticino”) trovate il racconto di questa avventura a due ruote che durante l’estate mi ha portato dal ghiacciaio sulla Furka fino alla Plage de Napoléon: quasi 900 km seguendo il fiume Rodano dalla sua sorgente al Mediterraneo. Buona lettura e buon we!
Leggi anche: Ricominciare con prudenza; Trovare tempo per se stessi; La corsa, che passione!; Turismo lento e sci di fondo; Dare sempre il meglio di sé; Se il corpo lo segnala è meglio rallentare; L’allenamento e i suoi principi; L’attività fisica aiuta lo studio; Correre da soli o in compagnia?; Il mio rapporto con lo sport; Quei chiletti di troppo… che ci rallentano nella corsa; I benefici del Nordic walking; In forma a ogni età; Le attività fisiche più salutari; Via dall’auto, intervista a Yuri Monaco; Ticino, terra di ciclismo; Dal Ceresio al San Grato; La resilienza risorsa interiore; StraLugano, energia positiva; Il movimento è medicina; Purificarsi sul Monte Bar; Le insidie dell’overtraining; Nell’antico cuore del Ticino; Alto il numero degli sportivi; Allenamenti strutturati, un miglior rendimento; Le proprietà benefiche del nuoto; Da Grono a Santa Maria in Val Calanca; Tremola libera per i cicloturisti; Perché praticare uno sport di resistenza?; La Verzasca in bicicletta; Tutta la vita in movimento; Per dimagrire una lunga corsa; Onsernone, una valle tante storie; Il giardino incantato del Klausen; Per migliorare corsa e velocità; La ciclabile del lago di Costanza; Il peso influenza la prestazione; Donne e sport: binomio vincente; La vita è bella dal sellino di un’e-bike!; La Maratona della Grande Mela; La Penudria in bicicletta; Elogio dello sforzo, se non eccessivo; La preparazione piramidale; In forma col test Conconi; La palestra per tutti; Salire sul Brè al tramonto; Una bicicletta per Natale; Lo sport oggi è dappertutto; La Silvesterlauf e quella voglia di vivere; Un anno di sport per cambiare vita; Il proposito di inizio anno; Fondamentale la preparazione; Il pesante monito di Jim Fixx; Pedalando verso Sagno; Attività fisica, notti placide; Correre quando nevica; Per i boschi di Breganzona; La semplice gioia di fare sport; La sera di corsa al Monte Boglia; I consigli per iniziare a fare sport; Bisogna bere prima della sete; In bici al casolare di Serpiano; Corsa mattutina per dimagrire; Pedalare a filo dell’acqua; Concretizzare il cambiamento; Voti migliori grazie allo sport; Camminare per la città; Una scalinata con vista sul blu; Da Zurigo a Rapperswil; A Verdabbio in bicicletta; StraLugano, bella la città; L’insegnamento del dr. Arcelli; Monti di Ronco, vista sul lago; L’importanza dello stretching; La Sighignola e il suo balcone; Anche il tempo richiede qualità; Il giro del lago di Neuchâtel; Acqua tonica; Il giro del lago di Lucerna; Senza piacere si fallisce; Mont Ventoux, dio del male; L’importanza del recupero; Sulla sommità dei passi alpini; L’allenamento nel solleone; Progettati per muoversi; Dove Annibale valicò le Alpi; Perseveranza e disciplina; Una gita in Leventina

Una gita a due ruote in Leventina, oggi su “ExtraSette”
“Ci sono luoghi del Ticino che percorro sempre volentieri in bicicletta ?♂️ e quindi che faccio con regolarità, almeno una volta all’anno. Uno di questi è senz’altro la risalita della Val Leventina di cui ho forti rimembranze”. Oggi su “ExtraSette” parlo di questa splendida valle, che conosco molto bene, ricca di storie e personaggi. Buona lettura!
Leggi anche: Ricominciare con prudenza; Trovare tempo per se stessi; La corsa, che passione!; Turismo lento e sci di fondo; Dare sempre il meglio di sé; Se il corpo lo segnala è meglio rallentare; L’allenamento e i suoi principi; L’attività fisica aiuta lo studio; Correre da soli o in compagnia?; Il mio rapporto con lo sport; Quei chiletti di troppo… che ci rallentano nella corsa; I benefici del Nordic walking; In forma a ogni età; Le attività fisiche più salutari; Via dall’auto, intervista a Yuri Monaco; Ticino, terra di ciclismo; Dal Ceresio al San Grato; La resilienza risorsa interiore; StraLugano, energia positiva; Il movimento è medicina; Purificarsi sul Monte Bar; Le insidie dell’overtraining; Nell’antico cuore del Ticino; Alto il numero degli sportivi; Allenamenti strutturati, un miglior rendimento; Le proprietà benefiche del nuoto; Da Grono a Santa Maria in Val Calanca; Tremola libera per i cicloturisti; Perché praticare uno sport di resistenza?; La Verzasca in bicicletta; Tutta la vita in movimento; Per dimagrire una lunga corsa; Onsernone, una valle tante storie; Il giardino incantato del Klausen; Per migliorare corsa e velocità; La ciclabile del lago di Costanza; Il peso influenza la prestazione; Donne e sport: binomio vincente; La vita è bella dal sellino di un’e-bike!; La Maratona della Grande Mela; La Penudria in bicicletta; Elogio dello sforzo, se non eccessivo; La preparazione piramidale; In forma col test Conconi; La palestra per tutti; Salire sul Brè al tramonto; Una bicicletta per Natale; Lo sport oggi è dappertutto; La Silvesterlauf e quella voglia di vivere; Un anno di sport per cambiare vita; Il proposito di inizio anno; Fondamentale la preparazione; Il pesante monito di Jim Fixx; Pedalando verso Sagno; Attività fisica, notti placide; Correre quando nevica; Per i boschi di Breganzona; La semplice gioia di fare sport; La sera di corsa al Monte Boglia; I consigli per iniziare a fare sport; Bisogna bere prima della sete; In bici al casolare di Serpiano; Corsa mattutina per dimagrire; Pedalare a filo dell’acqua; Concretizzare il cambiamento; Voti migliori grazie allo sport; Camminare per la città; Una scalinata con vista sul blu; Da Zurigo a Rapperswil; A Verdabbio in bicicletta; StraLugano, bella la città; L’insegnamento del dr. Arcelli; Monti di Ronco, vista sul lago; L’importanza dello stretching; La Sighignola e il suo balcone; Anche il tempo richiede qualità; Il giro del lago di Neuchâtel; Acqua tonica; Il giro del lago di Lucerna; Senza piacere si fallisce; Mont Ventoux, dio del male; L’importanza del recupero; Sulla sommità dei passi alpini; L’allenamento nel solleone; Progettati per muoversi; Dove Annibale valicò le Alpi; Perseveranza e disciplina

Dove Annibale valicò le Alpi, oggi su “ExtraSette”
Oggi su “ExtraSette” (supplemento del venerdì del “Corriere”) parlo del passo del Gran San Bernardo. Un passo ricco di storia e di leggende, a cominciare dai famosi cani San Bernardo e dal fatto che si trova sulla via Francigena, antica via di pellegrinaggio. E poi gli eserciti, pensate forse anche Annibale con il suo esercito e 40 elefanti lo scelse per superare le Alpi… e oggi i ciclisti. Buona lettura!
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Sulla sommità dei passi alpini, oggi su “ExtraSette”
Conoscete la storia del cippo da 900 kg che c’è sul passo della Novena e su cui sono raffigurati gli stemmi dei cantoni Ticino e Vallese? Una storia curiosa, perché la notte seguente all’inaugurazione del passo, avvenuta nel 1969, il cippo fu misteriosamente trafugato da sconosciuti. Solo qualche tempo dopo venne ritrovato in un fienile di Ulrichen e si capì il perché del gesto: i vallesani non erano d’accordo sul tracciamento dei confini sul passo e ci vollero 10 anni per stabilire quelli attuali… Di questo, ma soprattutto delle bellezze della Novena da percorrere in bici, vi parlo oggi su “ExtraSette” (supplemento del “Corriere del Ticino”). Buona lettura!
Leggi anche: Ricominciare con prudenza; Trovare tempo per se stessi; La corsa, che passione!; Turismo lento e sci di fondo; Dare sempre il meglio di sé; Se il corpo lo segnala è meglio rallentare; L’allenamento e i suoi principi; L’attività fisica aiuta lo studio; Correre da soli o in compagnia?; Il mio rapporto con lo sport; Quei chiletti di troppo… che ci rallentano nella corsa; I benefici del Nordic walking; In forma a ogni età; Le attività fisiche più salutari; Via dall’auto, intervista a Yuri Monaco; Ticino, terra di ciclismo; Dal Ceresio al San Grato; La resilienza risorsa interiore; StraLugano, energia positiva; Il movimento è medicina; Purificarsi sul Monte Bar; Le insidie dell’overtraining; Nell’antico cuore del Ticino; Alto il numero degli sportivi; Allenamenti strutturati, un miglior rendimento; Le proprietà benefiche del nuoto; Da Grono a Santa Maria in Val Calanca; Tremola libera per i cicloturisti; Perché praticare uno sport di resistenza?; La Verzasca in bicicletta; Tutta la vita in movimento; Per dimagrire una lunga corsa; Onsernone, una valle tante storie; Il giardino incantato del Klausen; Per migliorare corsa e velocità; La ciclabile del lago di Costanza; Il peso influenza la prestazione; Donne e sport: binomio vincente; La vita è bella dal sellino di un’e-bike!; La Maratona della Grande Mela; La Penudria in bicicletta; Elogio dello sforzo, se non eccessivo; La preparazione piramidale; In forma col test Conconi; La palestra per tutti; Salire sul Brè al tramonto; Una bicicletta per Natale; Lo sport oggi è dappertutto; La Silvesterlauf e quella voglia di vivere; Un anno di sport per cambiare vita; Il proposito di inizio anno; Fondamentale la preparazione; Il pesante monito di Jim Fixx; Pedalando verso Sagno; Attività fisica, notti placide; Correre quando nevica; Per i boschi di Breganzona; La semplice gioia di fare sport; La sera di corsa al Monte Boglia; I consigli per iniziare a fare sport; Bisogna bere prima della sete; In bici al casolare di Serpiano; Corsa mattutina per dimagrire; Pedalare a filo dell’acqua; Concretizzare il cambiamento; Voti migliori grazie allo sport; Camminare per la città; Una scalinata con vista sul blu; Da Zurigo a Rapperswil; A Verdabbio in bicicletta; StraLugano, bella la città; L’insegnamento del dr. Arcelli; Monti di Ronco, vista sul lago; L’importanza dello stretching; La Sighignola e il suo balcone; Anche il tempo richiede qualità; Il giro del lago di Neuchâtel; Acqua tonica; Il giro del lago di Lucerna; Senza piacere si fallisce; Mont Ventoux, dio del male; L’importanza del recupero

Mont Ventoux, “dio del male”, oggi su “ExtraSette”
Sul numero di oggi di “ExtraSette” (supplemento del venerdì del “Corriere del Ticino”) vi parlo della mia recente ascesa al Mont Ventoux, salita leggendaria anche del ciclismo professionistico…
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